La Procura di Siena si è immediatamente attivata e ha dichiarato che non sono state richieste misure cautelari "Non ravvisandone i presupposti", in relazione alle indagini sulla presunta violenza sessuale di gruppo ai danni di una atleta di scherma avvenuta nella notte tra il 4 e 5 Agosto scorsi a Chianciano.
La Procura ha spiegato di aver ricevuto la notizia di reato il 5 Agosto e di aver avviato le prime indagini nella stessa serata. Riguardo alle misure cautelari, la Procura ha dichiarato di assumersi ogni responsabilità e di essere pronta a fornire spiegazioni nelle sedi opportune, respingendo le accuse di inosservanza del codice rosso. Il comunicato è stato firmato dal procuratore capo di Siena, Andrea Boni.
I carabinieri di Chianciano sono stati i primi a segnalare il presunto episodio di violenza sessuale al pm di turno durante un ritiro di scherma. La Squadra mobile di Roma ha anche comunicato la stessa informazione e ha collaborato con il magistrato per l'acquisizione di testimonianze e documentazione medica.
Nella stessa serata del 5 Agosto, due telefoni cellulari sono stati sequestrati e otto persone, sei italiane e due tedesche, sono state interrogate. Sono state verificate anche eventuali telecamere di videosorveglianza e sono state acquisite immagini utili alle indagini.
Le informazioni di reato sono state depositate il 7 Agosto e il pm ha ipotizzato l'accusa di violenza sessuale di gruppo aggravata nei confronti di due soggetti maggiorenni. Sempre il 7 Agosto, la Squadra mobile di Roma è stata incaricata di ascoltare la presunta vittima entro tre giorni, come previsto dalla legge. La ragazza è stata intervistata il 9 Agosto con l'assistenza di un interprete e di uno psicologo, con l'intera procedura videoregistrata. Infine, il 10 Agosto è stato sequestrato il cellulare della presunta vittima.