L’intervento del consigliere comunale Luca Micheli, Pd, sul tema riguardante la stazione Medioetruria: “Come prevedibile ho riattivato con la mia interrogazione (menomale) l'interesse sulle infrastrutture, peraltro per nulla accennato durante il dibattito nel CC del 11 Luglio. Segno evidente che l'argomento è ritenuto poco importante. Impressione, ampiamente dimostrata dalla risposta vacua dell'Assessore competente”.
Prosegue: “Per l'amministrazione comunale di Siena il tema è piuttosto spinoso. Se fanno prevalere l'interesse della città occorre schierarsi per qualsiasi luogo tranne che per la stazione di Rigutino, la più scomoda in assoluto per la nostra città e per gran parte della nostra provincia. Questo però significa, dopo nemmeno un mese dall'insediamento, andare allo scontro con l'amministrazione di destra di Arezzo”.
Ed ancora: “Perciò hanno assunto una posizione pilatesca per non andare contro chi è più forte e accreditato nella Capitale. Ma il punto non è questo. Il punto è che, anche nelle uscite sul tema di altri esponenti politici, si continua a ragionare solo per territori ristretti e non per l'utenza da coinvolgere, affinché ci sia da parte delle Ferrovie la convinzione che la stazione dell'alta velocità Medioetruria sia necessaria. Le rivendicazioni sui luoghi danno vantaggio alle società ferroviarie che hanno tutto l'interesse a far in modo che i loro treni abbiamo meno fermate possibili. Quindi a questo punto è necessario mettere dei punti fermi:
1) Perché la stazione veda la luce occorre trovare il luogo più facilmente raggiungibile per le tre province, senza pensare alle medaglie di questo o quel politico. Per la nostra città la più comoda è la stazione di Creti-Farneta, la più vicina da un punto di vista chilometrico, non solo per Siena e i comuni contermini, ma anche per Perugia, che avendo un numero di abitanti ben più alto del nostro, può vantare anche un numero di utenti di gran lunga superiore. Mentre le soluzioni nel nostro territorio purtroppo non rimangono facilmente raggiungibili per gli abitanti delle altre due province interessate.
2) Non basta solo il tavolo tecnico, è auspicabile che si crei anche un tavolo istituzionale, che consenta di smussare gli angoli e trovi il giusto compromesso tra le esigenze infrastrutturali di Siena, Arezzo e Perugia.
Viste le posizioni non resta che sperare, che, durante la riunione del tavolo tecnico del 1 Agosto p.v., prevalga la convinzione che la stazione è necessaria e non si prenda la palla al balzo per rimandare ogni decisione a tempi migliori. Se così fosse, per la nostra città, tagliata ancora una volta fuori dalle grandi vie di comunicazione, proseguirebbe un declino che per il momento appare inarrestabile”.