Più che raddoppiati gli ingressi al Santa del Maria della Scala nei primi tre mesi del 2023 rispetto all’anno precedente. Una crescita del numero di visitatori che conferma il successo della proposta culturale del complesso museale che, oltre alle collezioni permanenti, ha puntato in questi mesi sulla tradizione culturale senese, sull’arte contemporanea e sulla fotografia d’autore.
Nello specifico da gennaio a marzo scorsi i visitatori sono stati 17.365 contro gli 8.382 dello stesso periodo del 2022 con un aumento di 8.983 presenze. I dati indicano un trend in continua crescita mese dopo mese: 5.090 ingressi a gennaio (+36,3 per cento), 4.805 a febbraio (+122,9 per cento), 7.470 a marzo (+199,8 per cento), anche gli incassi mostrano una crescita pari al 270% (trimestre 2023 oltre 81.000 euro e trimestre 2022 circa 22.000 euro).
“Il primo trimestre 2023 rappresentava il battesimo della Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala come istituzione del tutto autonoma rispetto al Comune di Siena e dunque siamo particolarmente soddisfatti dei risultati raggiunti - commenta la presidente Lucia Cresti - siamo consapevoli che la strada è ancora lunga ma ci sono tutti i presupposti perché si possa far bene. In questo senso anche nei giorni di Pasqua abbiamo osservato un grande afflusso di visitatori al Santa Maria della Scala, richiamati anche dalle mostre in corso, a partire da quella dedicata a un maestro dell’arte contemporanea quale Aldo Mondino, ma fortemente interessati a scoprire i capolavori custoditi all’interno del museo”. Da segnalare inoltre che i dati di aprile, ancora parziali, sono incoraggianti come confermato dal boom di ingressi nei giorni di domenica 9 e lunedì 10 aprile.
“L’obiettivo è quello di proseguire nel trend positivo per tutto il 2023 e in questo senso mi preme anche segnalare che lo scostamento rispetto allo stesso periodo del 2019, precedente all’esplosione della pandemia, è ormai minimo, intorno al 15 per cento”, prosegue la presidente.
“Ringrazio il Comune di Siena, il Cda, il Comitato Scientifico, le diverse e importanti professionalità interne al Santa Maria della Scala e le varie realtà con cui abbiamo collaborato in questi mesi per aver accettato questa sfida e lavorato quotidianamente per la valorizzazione di questo fondamentale patrimonio della città”, conclude Cresti.