A San Gimignano, il nome di Santa Fina risuona ovunque: nella cappella affrescata dal Ghirlandaio, nell'antico ospedale, nel vicolo che porta il suo nome, nella crema di bellezza ispirata alla sua leggenda, nei Cavalieri di Santa Fina e persino nelle delicate viole gialle che, secondo la tradizione, fioriscono ogni anno sulle torri della città nel giorno della sua festa, il 12 marzo. Ma chi era davvero la giovane patrona della città turrita?
Un’infanzia tra fede e dolore
Nata nel 1238 da una famiglia di nobili in decadenza, Fina Ciardi - probabilmente diminutivo di Serafina o Iosefina - visse un'infanzia modesta, segnata dalla devozione alla Madonna e da una spiritualità profonda. Tuttavia, il destino le riservò un'esistenza di immenso dolore: a soli dieci anni, fu colpita da una grave malattia che la paralizzò completamente.
Invece di cercare sollievo, Fina scelse di abbandonarsi alla sofferenza con una forza d'animo straordinaria, decidendo di non giacere su un letto morbido, ma su una semplice tavola di quercia. Il suo corpo, privato di ogni movimento, si impiegò fino ad aderire al legno, tanto che piaghe e infezioni la consumarono.
Come se la malattia non fosse abbastanza, la giovane dovette affrontare anche la perdita dei suoi genitori, trovando conforto solo nella presenza della sua fedele nutrice Beldie, l’unica a prendersi cura di lei con dedizione e amore.
Il miracolo e l’ultima visione
Secondo la leggenda, alla vigilia della sua morte, San Gregorio Magno le apparve in sogno, annunciandole che presto avrebbe lasciato la sua sofferenza terrena. Fina si spense il 12 marzo 1253, all’età di soli quindici anni.
Si narra che, al momento della sua morte, la tavola su cui giaceva si ricoprì di viole gialle, le stesse che ancora oggi, secondo la tradizione, sbocciano tra le pietre delle torri di San Gimignano nel giorno della sua festa.
Il culto e la memoria
La devozione per Santa Fina si diffuse rapidamente: la sua casa natale venne trasformata in una cappella, visitabile ogni 12 marzo. Le sue spoglie riposano nella Cappella di Santa Fina all'interno del Duomo di San Gimignano, dove il Ghirlandaio e Sebastiano Mainardi hanno lasciato affreschi meravigliosi che narrano la sua vita e i suoi miracoli.
Il 12 marzo è un giorno speciale per San Gimignano: le celebrazioni in Duomo, la Fiera di Santa Fina nelle piazze, le antiche tradizioni e la benedizione alla città con la Reliquia della Santa mantengono viva la memoria di questa fragile, ma incredibilmente forte, fanciulla che ha lasciato un segno indelebile nella storia della città.