Le dimissioni dei professori Balestracci, Mugnaini e Savelli dal comitato scientifico del progetto Mibact (Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo) denominato “Palio di Siena” e la presenza del Palio nell’elenco delle manifestazioni di rievocazione storica della Regione Toscana sono stati oggetto di un’interrogazione durante la seduta del Consiglio Comunale di Siena di oggi, venerdì 1 Settembre. A presentarla, la consigliera del gruppo Partito Democratico Gabriella Piccinni. All’interrogazione ha risposto il Sindaco Nicoletta Fabio.
“Ci tengo, in primo luogo, a sottolineare - ha spiegato il primo cittadino - che una cosa è il progetto del Mibact e un’altra la presenza del Palio nell’elenco delle manifestazioni di rievocazione storica della Regione Toscana. Sono due situazioni che a mio parere vanno tenute separate, nel rispetto delle nostre tradizioni e della nostra storia”.
“Il progetto del Mibact denominato ‘Palio di Siena’ - ha ricordato Fabio - è stato avviato dagli uffici del Ministero, insieme alla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio, nel 2018, ed è stato da subito caratterizzato dal coinvolgimento delle istituzioni locali, dalla partecipazione attiva del Magistrato e dei rappresentanti delle Contrade. Il progetto è nato a partire da una richiesta, che ha accolto l’istanza da parte di molteplici e variegate componenti della comunità senese, formulata alla Soprintendenza. Per la prima volta veniva proposto un intervento istituzionale sul Palio come esigenza di sostegno strutturato, che scongiurasse mutamenti causati da forze esterne e che quindi in qualche modo mantenesse una certa idea cristallizzata dello stato delle cose”.
“Questo lavoro - ha sottolineato il Sindaco - si candida a incrementare la formulazione delle linee guida nazionali, utili ad avviare modifiche normative che consentano di istituire nuove procedure di conservazione e valorizzazione del patrimonio immateriale. La ricercatrice incaricata dal 2019 di svolgere la ricerca etnografica sul Palio di Siena ha beneficiato di dati rilevati sul campo e dello scambio avuto con gli esperti antropologici e storici del comitato scientifico, con i quali si sono avviati dibattiti preziosi e ai quali si deve molte delle riflessioni proposte nel progetto. In attesa della stesura finale, chiunque volesse visionare tutta la documentazione in essere può farlo attraverso una formale richiesta di accesso agli atti”.
“In merito alle dimissioni dei tre docenti dal comitato scientifico - ha aggiunto Fabio - con grande dispiacere ho appreso la notizia dalla stampa e ho voluto incontrare personalmente i professori Balestracci, Mugnaini e Savelli per capire il motivo di questa loro presa di distanza dal progetto, anche per comprendere meglio la tempistica: mi è stato spiegato che la decisione è stata maturata a seguito dell’ultimo incontro avvenuto all’interno del comitato scientifico, nel marzo del 2023, in cui i docenti sono stati messi a conoscenza del report conclusivo. Le dimissioni formali sono arrivate a seguito del deposito del verbale, nel mese del luglio 2023. Quello che è emerso da questo incontro è certamente l’approccio costruttivo con il quale da subito i tre storici si sono voluti avvicinare al progetto. L’allungarsi dei tempi, il Covid e una serie di altri impedimenti e criticità hanno certamente influito nell’esito e nelle interazioni personali riguardanti il progetto stesso”.
“Tra l’altro - ha sottolineato il Sindaco - i contributi forniti dal comitato scientifico sono stati acquisiti agli atti dal Ministero e integrati all’interno del report dalla professoressa Katia Bellacchino, docente di antropologia culturale dell’Università di Salerno. Così come le proposte avanzate in autonomia da ogni Contrada riguardo a precisi oggetti da sottoporre a tutela. Su questi elementi sarà appunto esercitata una tutela volta non a una loro musealizzazione, ma piuttosto a preservarne e garantirne usi e significati, valorizzando il loro legame con il mondo del Palio”.
“Il coinvolgimento degli enti istituzionali - ha evidenziato il primo cittadino nella sua risposta - c’è sempre stato e sono gli enti stessi a dirlo. Non solo: il progetto, dopo questa prima azione propedeutica, proseguirà con una nuova fase rivolta alla salvaguardia della Festa e del mondo contradaiolo. Ovviamente, questa seconda fase sarà sviluppata in tutto e per tutto in collaborazione con i rappresentati delle Contrade e tutte le istituzioni coinvolte, aumentando significativamente l’approccio partecipativo. Sarà mia cura seguirne l’evoluzione con attenzione e costanza, tenendo conto dei suggerimenti che ho potuto raccogliere anche dai tre professori dimissionari”.
“Argomento ben diverso - ha concluso Nicoletta Fabio - il tema dell’iscrizione del Palio di Siena nella lista delle rievocazioni storiche toscane, che non ha nulla a che vedere con l’intento del progetto ministeriale in corso. Come tutti sanno, questa amministrazione non era presente quando il Comune presentò la domanda di partecipazione al bando della Regione. Sono d’accordo sul fatto che la nostra Festa non possa, senza togliere nulla agli altri eventi o manifestazioni coinvolte, essere paragonata a rievocazioni storiche presenti in Toscana e non credo che avrei mai avanzato tale richiesta di partecipazione al bando. Non credo però che, arrivati a questo punto, sia cosa urgente uscire da tale elenco, non certo e non tanto per l’accesso ai contributi economici, piuttosto marginali rispetto alla nostra realtà, quanto per evitare ulteriori fari puntati sulla nostra Festa”.
La consigliera Piccinni (Pd) si è dichiarata parzialmente soddisfatta, riconoscendo che la inopportunità di restare nell'elenco delle rievocazioni storiche è condivisa dalla Sindaca che ha ricordato “la volontà dell'amministrazione di non partecipare ad ulteriori bandi regionali per l'ottenimento di finanziamenti legati al Palio”, ma ritenendo che sarebbe necessaria una presa di posizione più incisiva. La consigliera ha comunque ringraziato il Sindaco per l'incontro con i membri dimissionari del comitato scientifico del progetto Mibact, sottolineando che si è trattato di “un passaggio importante e utile nell'ottica di una progettazione futura e dell'avvio di un processo partecipato e ancora tutto da fare. Il vero nemico del Palio di Siena, ha concluso Piccinni, è infatti l'abbandono del dialogo critico”.