La sfida creativa, che ha visto protagonisti gli studenti degli istituti superiori senesi del plesso Piccolomini e del plesso Monna Agnese, ha avuto stamani al Santa Chiara Lab di Siena la propria conclusione con la premiazione dei lavori più meritevoli.
Le categorie in cui i partecipanti si sono cimentati sono state: video, musica, poesia, testo e volantino. Le opere create dagli studenti sono state trasformate in post e pubblicate sul profilo Instagram di Youngle Siena, dove hanno raccolto oltre 5000 visualizzazioni e centinaia di like, decretando i vincitori per ogni categoria. Questo innovativo metodo di valutazione ha permesso ai giovani di sperimentare l'importanza della comunicazione digitale e dell'interazione sui social media per promuovere messaggi sociali.
Le numerose squadre partecipanti si sono date battaglia a suon di creatività e coinvolgimento del pubblico, ottenendo alla fine i meritati riconoscimenti. I premi, offerti dal Gruppo Donatori di Sangue delle Contrade di Siena, sono stati assegnati alle opere che hanno ottenuto il maggior numero di interazioni.
La giornata di premiazione Youngle Siena è stata aperta da Luca Pianigiani, direttore U.O.C. Psicologia Area Provinciale Senese, dal direttore del Santa Chiara Lab Fiorino Pietro Iantorno, e dalla responsabile del progetto e dirigente psicologa presso il consultorio familiare e giovani di Siena Giulia Centini. Hanno partecipato inoltre il presidente del Gruppo Donatori di Sangue delle Contrade Paolo Rossi, l’ideatore della rete nazionale Youngle Italia Stefano Alemanno, il vicequestore di Siena Riccardo Signorelli, Vicequestore, l'ispettore della Squadra Mobile Michele Marri, la responsabile degli Assistenti Sociali Società della Salute Senese Cristina Pasqui, il direttore della SdS Senese Lorenzo Baragatti.
Insieme agli ospiti sono stati presenti alcuni degli Youngle peers: Alexander Catania, Francesca Lo Russo, Francesco Bracci e Gabriele El-seed, che hanno consegnato i premi ai vincitori e decretato ulteriori menzioni di merito.
Gli organizzatori hanno espresso soddisfazione per l'entusiasmo e l'impegno dimostrato dagli studenti, dalla sensibilità e sostegno che professori e dirigenti scolastici hanno dato al progetto, sottolineando come eventi di questo tipo siano fondamentali per costruire una società più consapevole e solidale.
La Youngle Challenge si conferma così un importante appuntamento per la città di Siena, non solo per il valore educativo e formativo che porta con sé, ma anche per la capacità di unire i giovani in un progetto comune di grande rilevanza sociale. La premiazione odierna ha celebrato non solo i vincitori, ma tutti i partecipanti, sottolineando il ruolo decisivo della sensibilizzazione e dell'educazione nel contrasto alla violenza di genere.
“La Youngle Challenge del 2024, - racconta la dottoressa Centini -, è nata dalla frase di Emily Dickinson Se mi lasci libera, mi hai già insegnato come restare, che ha aperto le porte a una riflessone profonda in merito alle dinamiche di sottomissione e dipendenza affettiva che caratterizzano le relazioni disfunzionali e le dinamiche di violenza di genere tra ragazzi. Gli studenti hanno riflettuto su alcune chat costruite dai nostri peer e, dividendosi in piccoli gruppi, sono riusciti a fare emergere e dare voce a un sommerso inespresso tra i ragazzi aprendo le porte alla possibilità di rispettare se stessi e gli altri e, allo stesso tempo, nel chiedere aiuto presso i nostri servizi nel momento in cui si trovano all’interno di una relazione che li intrappola. Gli elaborati che hanno prodotto mettono in evidenza come il tema sia centrale per i giovani e come sia sempre più necessario un intervento mirato su questi temi”.
“Challenge come questa nascono come versione positive di quelle negative che girano sui social - afferma l’ideatore di Youngle Italia Alemanno - attraverso le abilità all’uso dei mezzi di comunicazione più moderni da parte dei nostri ragazzi, è possibile veicolare messaggi che altrimenti non arriverebbero ai coetanei. Il progetto Youngle nasce nel 2012, inizialmente finanziato dal Ministero della Salute a cui si sono aggiunte nel tempo altre istituzioni. La nostre è una rete di 20 centri in 13 regioni, da Napoli fino ad Aosta. In Toscana ne abbiamo due, uno a Livorno e uno Siena, e presto ne nascerà uno a Prato”.