Nei giorni scorsi è stato reso noto dal Comune di Siena come gli alloggi locati con finalità turistiche siano praticamente raddoppiati rispetto a 4 anni fa: 808 locazioni per il 2023, mentre erano 389 per il 2019. Da tempo ormai il SUNIA e la CGIL denunciano come gli affitti brevi per locazione turistica siano entrati a gamba tesa nel problema di reperimento degli alloggi. Anche a Siena questa trasformazione negli affitti dello stock residenziale da parte dei proprietari ed investitori ha contribuito alla diminuzione dei residenti stabili nel centro storico e zone limitrofe a causa dell’aumento delle difficoltà per molti cittadini, studenti universitari e lavoratori, a reperire una casa, sia in affitto, sia in vendita, ad un prezzo accessibile. Le ricadute sono molteplici, in primo luogo per i pochi residenti rimasti, poi per il commercio al dettaglio, per i servizi di prossimità, per quelli alberghieri e per tutti quei lavoratori precari che sono coinvolti in questa filiera. Molte di queste persone si rivolgono giornalmente al nostro sportello raccontando la selva di difficoltà quotidiane in cui si muovono: dalla ricerca di annunci per alloggi introvabili fino a richieste pretestuose quali affitti per sole coppie, famiglie senza bambini, garanzie e garanti ulteriori rispetto alla busta paga.
Insomma gli affitti brevi non sono gestiti come problema urbanistico ed abitativo, siamo in assenza di una regolamentazione che preveda eventuali cambi di destinazione d’uso, limiti l’offerta di locazioni turistiche, come avviene ormai in altre città, distribuisca gli alloggi turistici anche in periferia in proporzione al numero di residenti e servizi. Per questo chiediamo, ancora una volta, alle Istituzioni preposte di lavorare in tal senso. E’ necessario regolare un settore in forte espansione perché Siena ha bisogno di un turismo di qualità e di un’offerta che venga coordinata con equilibrio. E’ evidente come la mancata pianificazione di questi anni e l’abbandono ad un liberismo sfrenato abbiano prodotto un’emergenza abitativa trasversale ai vari ceti sociali.
Per questo chiediamo che l’Osservatorio sulle politiche abitative istituito dal Comune di Siena fornisca dati ed elabori quelli necessari per analizzare attentamente il problema, per poi pianificare ed intraprendere iniziative concrete per far fronte allo spopolamento della città e mettere un freno ai prezzi degli affitti. L’Amministrazione ha promosso la misura relativa all’incentivazione del contratto a canone concordato che garantisce più tutele, ma non è sufficiente a tutelare chi ha più difficoltà economiche. Sappiamo da un’indagine del Sole 24 Ore che Siena nel 2023 ha visto 1.705 nuovi contratti, numeri che dovrebbero provenire dall’Osservatorio e non da un giornale, eccellenza nel settore ma che non rappresenta l’Ente titolare delle politiche abitative a Siena. Il canone poi incide ben oltre il 30% del reddito degli inquilini, a cui si sommano le spese energetiche e di gestione della casa, così rimane ben poco per vivere. A tutto ciò si aggiunge la scellerata scelta del Governo di non rifinanziare né il Fondo di sostegno all’affitto, né quello per la morosità incolpevole.
Il Comune di Firenze è impegnato con misure urbanistiche che vanno in una giusta direzione e che condividiamo. A fronte dei recenti rilievi di tipo procedurale posti dal Tar della Toscana in merito all’introduzione del divieto dell’uso per residenza temporanea e delle locazioni turistiche all’interno del nucleo storico UNESCO della città di Firenze, ci sembra quanto mai urgente affrontare la questione con interventi strutturali locali. A questo fine abbiamo chiesto alla Regione di rafforzare la normativa sulla pianificazione urbanistica (legge Marson) consentendo ai Comuni maggiori strumenti di regolazione e su questo punto SUNIA e CGIL Toscana hanno già presentato specifiche proposte rispetto alle quali attendiamo riscontro dal Consiglio Regionale e dalla Giunta Regionale.
E’ arrivato il momento per le Istituzioni di mettere in campo misure che contrastino il depauperamento abitativo e le sue ricadute sociali e sul tessuto economico e produttivo della città di Siena. Il Sindacato degli Inquilini ed Assegnatari e la CGIL sono pronti a fare la loro parte.