Piano integrato socio-sanitario, a Siena concluso il percorso di partecipazione

Piano integrato socio-sanitario, a Siena concluso il percorso di partecipazione
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Oltre duecento persone presenti ieri a Siena per la tappa conclusiva del percorso di partecipazione al Piano sociale e sanitario integrato triennale

Oltre duecento persone presenti ieri a Siena per la tappa conclusiva del percorso di partecipazione al Piano sociale e sanitario integrato triennale, lo strumento con il quale la Regione Toscana costruirà le strategie dei prossimi anni in materia di tutela e promozione del diritto alla salute. Nell’aula magna dell’Azienda ospedaliero universitaria senese c’erano professionisti, rappresentanti istituzionali, organizzazioni sindacali, associazioni, comitati e cittadini che nel pomeriggio hanno preso parte ai tavoli di lavoro dedicati ai tre pilastri della sanità del futuro: l'assistenza territoriale, le retiospedale-territorio e la prevenzione.

“Con la tappa di Siena - fa sapere l’assessore al diritto alla Salute Simone Bezzini da Roma, dove si è tenuta la presentazione del Programma nazionale esiti di Agenas - si conclude il percorso di confronto nelle tre Aree vaste della Toscana per raccogliere i contributi al nuovo Piano. In una fase complessa come quella attuale, la partecipazione diventa un elemento fondamentale per proiettare la sanità pubblica nel futuro. Per questo un ringraziamento particolare va a tutti coloro che hanno risposto positivamente al nostro invito presenziando agli eventi o inviando materiale attraverso la piattaforma digitale. Ora - conclude - lavoreremo per arrivare alla versione finale del Piano, che dopo l’approvazione in giunta presenteremo al Consiglio". 

“Ripensare i servizi e la presa in carico delle persone - commenta l'assessora al sociale Serena Spinelli - è indispensabile in una società dove sono sempre di più gli anziani soli, le famiglie sono meno numerose e i figli non vivono con i genitori. Questo è vero anche per la Toscana, che è una delle regioni con il maggior numero di anziani. In parallelo vediamo anche una crescita della povertà e questo, purtroppo, non potrà che incidere negativamente sulle prospettive di salute della popolazione”.
“In Toscana - prosegue - pensiamo che la presa in cura delle persone sia una responsabilità collettiva e non individuale, caposaldo del servizio sanitario pubblico universale nato nel 1978. Pensiamo anche che la povertà non possa essere considerata una colpai individuale e che spetti alle istituzioni rimuovere le condizioni che ne sono la causa. Tutto ciò ci porta a ribadire l'importanza di un’integrazione vera e quotidiana dei servizi socio sanitari, dove sempre più professioni diversi dialoghino tra loro lavorando in equipe”.

Nel corso della mattinata di lavoro il direttore generale della sanità toscana in Regione, Federico Gelli, ha sintetizzato la bozza del piano: un documento denso, costituito da tre tomi. Gelli parte dal lavoro di squadra, dirimente. E ha riepilogato la strategia, quella di un approccio che veda interconnessi tra loro la salute delle persone, degli animali e dell’ambiente.
Hanno partecipato ai saluti anche i rappresentanti dell’Azienda ospedaliero universitaria senese, della Asl Toscana sud est e il Rettore dell’Università degli studi di Siena Roberto Di Pietra.

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