La Consigliera Comunale Gabriella Piccinni ha presentato un'interrogazione al sindaco di Siena in merito alle dimissioni dei prof. Balestracci, Mugnaini e Savelli dal comitato scientifico del progetto MiBACT denominato Palio di Siena e alla presenza del Palio nell'elenco delle manifestazioni di rievocazione storica della Regione Toscana.
Così, nell'interrogazione si legge: "Premesso che nel 2019 il MiBACT ha avviato un progetto denominato Palio di Siena con l'obiettivo di salvaguardia della Festa come patrimonio della nostra comunità e dell'intero Paese (progetto promossodalla Soprintendenza SABaP per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo insieme all’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia e al Servizio VI-tutela del patrimonio demoetnoantropologico e immateriale del MiBACT);
“Che il progetto vede la collaborazione delle istituzioni senesi: Comune, Magistrato delle Contrade, Università degli Studi, Università per Stranieri e Archivio di Stato; che nel Comitato Scientifico il prof. Fabio Mugnaini è stato chiamato come referente per l'Università di Siena e che la prof.ssa Aurora Savelli e il prof. Duccio Balestracci sono stati successivamente aggregati in qualità di Consultant Scholars”
“Venuta recentemente a conoscenza del fatto che i professori Balestracci, Mugnaini e Savelli si sono dimessi dal Comitato Scientifico perché non ritengono sia stata tenuta nel dovuto conto la profondità delle critiche da loro esposte e motivate, tanto in merito alla ricerca propedeutica quanto al report prodotto dalla prof.ssa Katia Ballacchino (antropologa dell'Università degli studi di Salerno di comprovata competenza seppure neofita in rapporto alla complessa realtà del Palio), quanto alle azioni espressamente indicate come fase di salvaguardia”
“Che le azioni di salvaguardia paiono peraltro limitarsi al momento all’individuazione di oggetti da vincolare, in particolare bandiere e tamburi, risultando peraltro ridondanti rispetto a processi di autotutela e di salvaguardia della memoria che da tempo le Contrade hanno autonomamente messo in atto; che comunque neanche bandiere e tamburi possono essere ridotti a semplici oggetti da sottoporre a tutela, poiché rappresentano un patrimonio vivente che continua a essere parte attiva sia della produzione artigiana, sia del tempo ciclico della Festa (con le scuole di tamburo e di bandiera) sia del suo tempo lineare (si comincia da piccoli e si continua fino all’impossibilità fisica)”
“Esprimendo forte preoccupazione per l’inutilità di una “tutela” ministeriale così impostata rispetto alle effettive e delicate dinamiche che interessano il sistema Città/Contrada/Festa; per il fatto che il progetto perda l’apporto di figure che, con le loro preziose competenze storiche e antropologiche maturate in lunghi anni di riflessione sulle specifiche dinamiche della Festa senese, hanno contribuito a far emergere l'unicità e l'originalità del Palio di Siena a livello nazionale e internazionale”
“Premesso altresì che nella città si è rinnovata anche la discussione sull'opportunità di un inserimento del Palio - chiesto dall’allora Sindaco di Siena avv. Luigi De Mossi - nell'elenco delle manifestazioni di rievocazione storica della Regione Toscana, che, collocando la Festa in un contesto che non le appartiene, contraddice un sentire ampiamente diffuso; che il Palio di Siena NON È UNA RIEVOCAZIONE STORICA perché la sua storia non si è mai interrotta e la città ha continuato a vivere anno dopo anno la propria passione, i propri riti e simboli (rogo furente della senesità, in ogni caso impareggiabile conferma di essa, secondo il grande Mario Luzi, 1998)”
"Tenuto conto che al Comune di Siena spetta “l’alto patrocinio delle Contrade, come istituzione di cospicuo interesse cittadino” e l’antico compito di sovrintendere al Palio in tutti i suoi momenti; interrogo la Sindaca di Siena prof. ssa Nicoletta Fabio per conoscere: la posizione dell’amministrazione in merito alle dimissioni clamorose dei prof. Mugnaini, Balestracci e della prof.ssa Savelli dal comitato scientifico del progetto ministeriale Palio di Siena e all'andamento complessivo del progetto stesso;
se non ritenga opportuno e urgente convocare un incontro con tutti gli enti coinvolti nel progetto per valutare, insieme alla comunità cittadina, obiettivi autentici e complessivi di valorizzazione e rispetto della straordinaria festa del Palio, tanto nel contesto italiano quanto in quello europeo; se ritenga, infine, che il Palio di Siena debba uscire dall’elenco delle manifestazioni di rievocazione storica della Regione Toscana".