Notizie personalizzate e la nuova app dei co-fondatori di Instagram

Notizie personalizzate e la nuova app dei co-fondatori di Instagram
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Come è cambiato il modo di informarci e una panoramica sulla nuova app lanciata dai fondatori di Instagram

L’evoluzione del panorama tecnologico, l’overloading informativo ed una sempre più crescente tendenza all’iperconnessione sono fattori che determinano un’attitudine dell’era che viviamo ovvero il digitale sempre più interconnesso alla nostra vita.

La rivoluzione digitale e la conseguente evoluzione tecnologica hanno finito per impattare sul modo di informarci ed il modo in cui consumiamo le informazioni, che sono sempre più alla portata di un click, quindi rapidamente disponibili e facilmente accessibili. Gli ultimi dati del report Digital 2023 di We Are Social in collaborazione con Meltwater, relativi allo scenario digital e social e ai cambiamenti nell’utilizzo di Internet rilevati in Italia hanno ampiamente dimostrato che siamo più attivi sui social e fra le motivazioni principali che spingono le persone a cercare l’accesso al mondo online, informarsi (72%) è in vetta, segue rimanere aggiornati sugli eventi correnti (65%).

Dunque, i social giocano un ruolo fondamentale per quanto riguarda il cercare informazioni diventando essi stessi l’approdo dal quale navigare per tenersi aggiornati, come fonte di informazione al pari di testate autorevoli. Tuttavia, il nuovo “ambiente’’ digitale favorisce ulteriori tendenze che finiscono per rimodellare le abitudini informative. Ciò che viene a delinearsi è un rovescio in termini del comportamento degli utenti: mentre prima si era soliti andare alla ricerca delle informazioni, soddisfacendo un’esigenza personale, adesso la fruizione delle notizie non deriva da una attenta e mirata ricerca ma ci si imbatte per caso scorrendo il feed. Inoltre, nonostante i dispositivi mobile ci permettono di accedere ad una vasta gamma di contenuti informativi e non, non è sempre possibile usufruire di tutto ciò che viene immesso nel web.

Cambia, dunque, lo scenario: sono le informazioni a raggiungerci. Si pensi ad app come Google News, dove in base alle impostazioni e alle attività passate l’algoritmo trova i contenuti che si basano sugli interessi dell’utente.  Gli algoritmi, quindi, personalizzano le impostazioni di Google News in base agli interessi, alle fonti e alle attività passate su Google. 

La scena tech sempre più governata dalla IA non ha risparmiato questa frontiera. L’idea alla base della selezione delle notizie in base agli interessi è stata implementata da una nuova app chiamata Artifact e nasce dalla mente dei co-fondatori di instagram, Kevin Systrom e Mike Krieger. Si tratta un feed di articoli personalizzato che si avvale del machine learning per comprendere gli interessi degli utenti.

Artifact, di cosa si tratta e come funziona

“Scegliete i vostri interessi e lasciate che Artifact faccia il resto”, questa la presentazione. Il nome contiene in sé già la premessa dell’app: combina i termini “Intelligenza Artificiale” - arti - e “fatti” - fact. Dunque, Artifact è un feed di notizie personalizzato e alimentato dall'intelligenza artificiale.

L’app, attraverso la scelta iniziale di argomenti di interesse personale e la selezione di editori che vanno dalle più note testate giornalistiche ai blog di nicchia, si presenta come un social di contenuti testuali. Una commistione di più elementi che ricordano, volendo, un po’ il funzionamento di Twitter per quanto riguarda la possibilità di commentare le notizie del giorno e scambiare commenti con i propri follower o del superato Google Reader che offriva agli utenti la possibilità di trovare notizie aggregate su argomenti di interesse. Artifact richiama questi servizi ma con una funzionalità diversa, le notizie vengono selezionate su base algoritmica e in base ai contenuti con cui gli utenti interagiscono quest’ultimi suggeriscono all’app di comprendere quali sono gli argomenti che i lettori preferiscono. Meccanismo che richiama la sezione dei “Per te” di Tik Tok.

Diversamente dal lancio dove per potersi iscrivere bisognava ‘’mettersi in lista’’, adesso l’app è disponibile per dispositivi iOS e Android. Più si legge più la ricerca si affina in linea agli interessi dell’utente. Infatti, Artifact propone dei livelli relativi alla quantità di letture, passando da Beginner (principiante) a Sage (Saggio) con 250 letture. Nel mezzo troviamo Learner semplicemente leggendo una singola notizia, Seeker con 10 letture, Explorer con 25, Scholar con 50 e Savant con 100 letture.

Inoltre, si avvale di punti di reputazione: quest’ultima rappresenta il valore che si fornisce alla community di Artifact principalmente contribuendo con commenti di valore. La reputazione aumenta quando qualcuno dà un voto positivo al tuo commento e diminuisce di poco quando qualcuno declassa il tuo commento. In conclusione, in un’era dominata da contenuti video, Artifact rompe gli schemi proponendo l’idea di un social che privilegia contenuti testuali, restituendo prestigio alla parola.

Contenuto a cura di Cybermarket Web & Digital Agency

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