“Il tubolare che oggi a Montepulciano ha colpito al petto, uccidendolo, il giovanissimo operaio metalmeccanico Manuel Cavanna, peraltro per ragioni ancora oscure, ha trafitto anche tutte e tutti noi, ma nonostante l’inquietante analogia con altre morti sul lavoro non lacera l’indifferenza di parte rilevante delle Istituzioni e del ceto imprenditoriale del Paese, che appaiono inescusabilmente distratte e, da ultimo, inspiegabilmente silenziose - come per gli accertamenti in corso per la strage dell’Esselunga”.
“E’ ancora una volta una morte che colpisce un lavoratore di una ditta esterna a quella che ha sede dove si è verificato il luttuoso accadimento”.
“La FIOM CGIL di Siena condanna fermamente sia l’odiosa prassi di incrementare utili a discapito della formazione e della sicurezza, sia l’omertà che palesemente avvolge simili tragici episodi, soprattutto quando sembrano coinvolte società riconducibili a notabili della politica o di qualche lobby, mentre si piange un’altra vittima di questa strage che - se non voluta - è certamente male osteggiata” è quanto si legge in una nota stampa diffusa dal sindacato nella serata di venerdì 19 aprile.