Matteo Garrone al Garibaldi di Poggibonsi racconta la moderna Odissea di 'Io capitano'

Matteo Garrone al Garibaldi di Poggibonsi racconta la moderna Odissea di 'Io capitano'
matteo garrone
Ieri sera dopo la proiezione del film incontro con il cast e con il regista romano premiato a Venezia

La nuova stagione di “Luci in sala” al Cinema Garibaldi di Poggibonsi è stata inaugurata con la proiezione del film “Io Capitano” di Matteo Garrone. A seguire c'è stato l'incontro con il regista e gli attori della pellicola. 

Il regista romano premiato all’80esima edizione del Festival di Venezia con il Leone d'argento per la miglior regia  è stato accolto da una sala completamente sold out. Insieme a lui c'erano anche gli attori Seydou Sarr (vincitore del premio Marcello Mastroianni), Moustapha Fall e Amath Diallo.

Una sala gremita e attenta, piena di domande, che ha visto presenti anche i ragazzi e le ragazze della comunità senegalese di Poggibonsi per vedere un viaggio che parte dall’Africa verso l’Europa, per “Raccontare un controcampo di quello che siamo abituati a vedere”, come dice il regista; un film che parla di una forma di migrazione legata ai giovani che partono per seguire le loro aspirazioni, contro la volontà della famiglia.

Una presentazione intensa che ha visto il regista confrontarsi direttamente anche con i rappresentati della comunità senegalese di Poggibonsi sul loro viaggio. Come dichiara il regista il film rappresenta “Un’odissea contemporanea, che mette i protagonisti di fronte alla vita e alla morte”. Un Pinocchio visto da un altro punto di vista appunto.

 

Garrone ha spiegato come il suo sia “Un film sul controcampo”, ovvero su un punto di vista non più occidentale ma dal punto di vista africano. “Ho messo a servizio la mia esperienza e la mia visione verso una cultura che non è la mia, cercando di entrarci dentro il più possibile”. Se la sceneggiatura risuona negli attori significa che lo hai centrato quel punto di vista, funziona. La vita deve entrare dentro il film, perché è questo quello di cui si parla: la vita". Gli attori hanno omaggiato il pubblico cantando anche una canzone in lingua wolof.

Un’avventura brillante fatta di deserto arido, centri di detenzione e dei suoi orrori e del pericolo del mare. Girato interamente in Africa, “Io Capitano” è un on the road, una storia inventata ma basata su testimonianze e racconti veri.

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