Il Masgalano 2024, andrà alla migliore fra le comparse delle diciassette Contrade per eleganza, dignità di portamento e coordinazione nel corso del Corteo Storico che precede sia la Carriera di Luglio che quella di Agosto. Il premio, realizzato da Lara Androvandi e presentato dal filosofo Aldo Colonetti, è stato offerto quest’anno dal Gruppo Donatori di Sangue delle Contrade di Siena.
Il Masgalano 2024 rielabora il tipico piatto circolare in chiave più contemporanea. Vengono uniti più materiali e più tecniche artistiche insieme, come tipico nella produzione dell’artista. Non è dunque solo una scultura, racchiude pittura e incisione, per un’opera moderna che guarda anche al Rinascimento. La parte pittorica vede la realizzazione del dettaglio di un occhio di un giovane cavallo da Palio, di cui solo pian piano si scoprono i dettagli, più o meno nascosti: l’intero profilo di Siena, a simboleggiare l’appartenenza dell’animale alla città e al Palio. Il disegno dell’opera è stato realizzato inizialmente a gouache e grafite, su base di mosaico di carta Ebru (tecnica turca di pittura che prevede l’uso di soli pigmenti naturali). L’opera pittorica è stata stampata su una lastra di ottone argentato, per impreziosire il Masgalano attraverso gli infiniti riflessi che variano a seconda del punto di vista. Il cavallo si eleva in questo modo, ponendosi al centro del suo mondo, mentre “sogna” Siena, Piazza del Campo e il Palio.
Attorno all’occhio ruota tutto il resto dell’opera, con tre ulteriori elementi: un cerchio nero, in ottone inciso brunito e poi dipinto, che richiama la forza della terra; un cerchio in argento con finitura a specchio, una meraviglia di luce. Questi due cerchi, il bianco e il nero, si incontrano in un unico punto, dove quasi si scambiano di posizione: qui in un quadrello di ottone argentato li abbraccia e li avvolge, dando vita a una grande Balzana. Accanto, sulla sinistra gli stemmi del Magistrato delle Contrade, del Gruppo Donatori di Sangue delle Contrade e del Comitato Amici del Palio. Proprio il Gruppo Donatori, che ha offerto l’opera, viene omaggiato all’interno del quadrello con tutta una serie di incisioni: le parole “aiuto, vita, dono e amore” sono state tradotte nelle dieci lingue più parlate al mondo, oltre all’italiano, per evidenziare l’importanza della donazione di sangue e i suoi valori intrinsechi. Nella parte bassa il quadrello ruota sul proprio asse di centottanta gradi, richiamando anche la forma del canape. Frontalmente il Masgalano può ricordare il tradizionale piatto, ma di profilo se ne percepisce la complessità.
Le dichiarazioni. Il progetto dell’artista si presenta dunque originale e ambizioso, proponendosi di riunire in un’unica opera l’insieme delle sfaccettature artistiche e delle tecniche realizzative che caratterizzano il suo variegato mondo espressivo: “Con la mia opera - ha dichiarato Lara Androvandi durante la cerimonia - essendo anch’io donatrice di sangue, intendo mettere in luce i valori di quel grande gesto che sta alla base di questa associazione. Un gesto di aiuto e di amore per la vita, che genera uno stretto rapporto di unione tra il donatore e colui che riceve il suo sangue”.
E’ stato il filosofo e critico d’arte Aldo Colonetti a presentare il Masgalano di Lara Androvandi. “ll premio - ha detto - che viene dato alla comparsa che durante la due sfilate, di luglio e di agosto, si distingue per eleganza e portamento. Non è solo una scultura; è un progetto che, come ben sanno gli studiosi e gli appassionati del Palio di Siena, deve rispettare dimensioni e avere alcune forme di riferimento, con tutti quei richiami culturali e letterari che la terra senese esprime da secoli. Dialogare con la storia e, contemporaneamente, esseri fedeli al proprio linguaggio espressivo, senza farsi condizionare dall’incontro con due tra i più importanti scultori internazionali, ma facendo propria la lezione dei maestri, senza alcuna imitazione, significa aver imparato cosa vuol dire oggi fare l’artista. Materiali diversi, una serie di rimandi e citazioni, senza trasformarli in narrazioni retoriche e, sopratutto, un controllo di alta professionalità nei riguardi delle tecniche che Lara sa utilizzare perfettamente, senza farsi ammaliare da tecnicismi inutili e autoreferenziali. Tutte queste qualità le ritroviamo nell’opera compiuta, alla quale ciascuno di noi si può avvicinare, e comprendere, senza intellettualismi, i significati complessivi del progetto. Il Masgalano di Lara Androvandi dimostra che è possibile essere contemporanei, rispettando la storia e le tradizioni di ogni luogo, nel segno della modernità e senza cadere nel folklore espressivo. Lara Androvandi, fedele agli insegnamenti di questi maestri, persegue la sua ricerca artistica, senza mai perdere di vista che qualsiasi idea, anche la più avanzata, ha bisogno delle tecniche e dei materiali per esistere. Il suo Masgalano appartiene a questo orizzonte estetico”.
“Il 2024 è per noi una data importante - ha detto invece Paolo Rossi, presidente del Gruppo Donatori di Sangue delle Contrade di Siena - in quanto rappresenta il quarantesimo anniversario dalla nascita del coordinamento dei gruppi donatori di sangue delle Contrade. Dal 1984 ad oggi la nostra associazione è costantemente cresciuta, grazie anche al lavoro dei presidenti che ci hanno preceduto, dai primi circa quattrocentoventi donatori a circa tremila. Una realtà che oggi rappresenta, pur nella ristretta espansione territoriale, il quarto gruppo toscano per numero di donatori. Di questo impegno non ringrazieremo mai abbastanza i nostri contradaioli, che con il loro gesto non solo rappresentano un importante aiuto per le esigenze del nostro ospedale, ma ci permettono con i contributi regionali di portare avanti numerose iniziative socio-sanitarie nella nostra città”.