“La storia dell’università di Siena si è sviluppata lungo la tradizione culturale della Toscana, la quale, sin dalla sua nascita nel 1240 si basava su un particolare modello giuridico a diretta organizzazione del Comune. Volendo attualizzare tale modello, ad oggi, l’Ateneo rappresenta indubbiamente uno dei motori formativi, sociali ed economici principali della città. Un asset fondamentale e imprescindibile, il quale non può essere sottovalutato e definanziato”.
“La situazione odierna però presenta importanti criticità che devono essere affrontante immediatamente in quanto interessano una platea amplissima di studenti e non solo. Le residenze universitarie che sono state interessate da lavori di ristrutturazione hanno “sfrattato” gli studenti, offrendo loro soluzioni abitative alternative inaccettabili. Per quanto riguarda le mense, quella in via Sallustio Bandini è chiusa da maggio del 2021 e mensa Sant’Agata presenta quotidianamente disservizi con file interminabili e un immobile in stato fatiscente”.
“A seguito di un sopralluogo, rendiamo necessario rendere pubblico in quale situazione versano i servizi offerti dal DSU Toscana. I danni si ripercuotono non soltanto sugli studenti ma anche sui lavoratori che si trovano a lavorare in condizioni vergognose, oltre a dover sopportare croniche mancanze di personale”.
“Pertanto, provvederemo - dichiarano Maggiorelli e Longo - a sollecitare il DSU Toscana e i suoi dirigenti affinché l’immobile di proprietà comunale sia conservato adeguatamente per studenti e lavoratori che lo popolano ogni giorno. In generale, chiederemo - aggiungono - che Siena non venga sottovalutata (vedi peggioramento dei servizi) e definanziata rispetto alle altre realtà universitarie toscane (dove vengono inaugurate residenze e vengono lanciati progetti di realtà virtuale)”.
“Situazione analoga (mancata manutenzione) nei bar del dipartimento di Giurisprudenza e del dipartimento di Economia, dove, oltre agli studenti, docenti e personale amministrativo consumano i propri pasti”.
“Sul punto solleciteremo il Cda dell’Ateneo per il tramite del rappresentante del comune Vittorio Innocenti, affichè venga posta l’attenzione sulla tematica alla prossima seduta del cda. Gli effetti di tali carenze sono immediatamente riscontrabili nel drastico calo delle iscrizioni dell’ateneo, il quale comporta un’importante perdita economica e sociale per la città”.
“Concludendo - ribadiscono Maggiorelli e Longo - tali problematiche di edilizia universitaria vanno risolte con rapidità dagli enti competenti in quanto le strutture interessate si trovano tutte nel centro storico e rappresentano un’importante biglietto da visita per la città”.