L’Università di Siena è presente nella prestigiosa classifica internazionale QS World University Rankings: Sustainability 2024, pubblicata alla fine della scorsa settimana. L’Ateneo si trova nel ristretto gruppo dei 1.403 Atenei al mondo censiti dalla ricerca dedicata alla misurazione dell’impatto della sostenibilità negli ambiti della didattica, della ricerca e del coinvolgimento della comunità.
Lo studio è stato redatto dall’editore di ranking britannico Quacquarelli Symonds (QS), che da venti anni pubblica classifiche dedicate al mondo universitario.
Lo scorso anno furono 700 le istituzioni universitarie censite dalla prima edizione pilota dedicata alla sostenibilità, meno della metà di quest’anno, e già allora era presente l’Università senese. SI tratta quindi di un prestigioso riconoscimento internazionale per l’Ateneo far parte della ristretta cerchia che comprende le migliori accademie di ben 95 Paesi.
L’Ateneo si colloca quest’anno al 464° posto mondiale e al 17° in Italia su 48 atenei presenti in graduatoria. Il ranking di quest’anno esamina come vengono affrontate, alla luce dell’impatto sugli obiettivi di sviluppo sostenibile, le questioni ambientali, sociali e relative alla governace, declinate in vari parametri.
L’Ateneo raggiunge il 224° posto nella misura “Environmental Research” che valuta l’impatto della ricerca e considera il numero delle pubblicazioni e i dati sulla spesa in ricerca e sviluppo. In questo parametro l’Ateneo è nel ristretto gruppo del primo 14 per cento delle istituzioni.
Mentre per il parametro “Health & Wellbeing”, che valuta l’impegno per il benessere della propria comunità interna e del territorio, l’Ateneo raggiunge il 285° posto a livello globale, nel ristretto gruppo del primo 17 per cento.
La classifica QS dedicata ai temi delle sostenibilità segue quella pubblicata lo scorso Giugno, di carattere generale, che aveva introdotto proprio il parametro “sustainability”, e che adeguava l’elenco agli interessi delle nuove generazioni; classifica che aveva visto l’Ateneo migliorare sensibilmente il posizionamento.
Foto credit: Università di Siena