La 'strana coppia': Duccio Balestracci e i Willos' al Museo Archeologico di Monteriggioni

La 'strana coppia': Duccio Balestracci e i Willos' al Museo Archeologico di Monteriggioni
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Sabato prossimo nella Sala Ildebrando, una serata particolare di altissima qualità, con protagonista una 'strana coppia'

Il MaM, Museo Archeologico Monteriggioni, nel complesso monumentale di Abbadia Isola, è stato concepito come punto di accesso per l'assolvimento dei diritti all'informazione, al sapere e alla conoscenza; ma anche un luogo vivace di socializzazione, di relazione, di divertimento e di riflessione. Vuole emozionare, fornire occasioni al pubblico per abituarsi a viverlo costantemente in tutte le sue connotazioni; essere luogo di aggregazione socio-culturale, espressione di identità culturale collettiva.

Prosegue pertanto a ospitare eventi di caratura regolarmente e, nella collaborazione tra Comune di Monteriggioni, la società Monteriggioni AD 1213, l’associazione Amici del Castello di Monteriggioni, proporrà sabato 18 Novembre, alle ore 17.30, nella Sala Ildebrando, una serata particolare, di altissima qualità, con protagonista una “strana coppia”: lo storico Duccio Balestracci e la formazione di musica irlandese dei Willos’.

Entrambi sono amici di Monteriggioni, coinvolti spesso nelle attività ed eventi culturali che in questo palcoscenico si tengono regolarmente; nell’occasione, interagendo per raccontare in parole e ballate che si alterneranno e si sovrapporranno, l’ultimo libro di Balestracci: “Attraversando l’anno. Natura, stagioni, riti” (Il Mulino).
Dunque un appuntamento molto interessante, carico di emozioni, spettacolare e al tempo stesso introspettivo, dove ognuno potrà ritrovare tracce di conoscenze e nozioni, sedimentate nella propria tradizione personale o famigliare, sulla natura, il ciclo astrale e quello delle stagioni, storia, religione, ritualità sino al folklore.

In questo straordinario libro Duccio Balestracci ci guida, in un viaggio nel tempo che si rinnova e si ripete, alla scoperta del calendario del cielo e della terra per arrivare al cuore del rapporto con una natura che si avvicina e si allontana, che fa tremare e amare.
Si legge nel primo capitolo: “Per quanto paradossale possa suonare, la natura non è mai esclusivamente naturale, perché è sempre ricca di significato religioso: c’è una solidarietà che Mircea Eliade definisce cosmo-biologica, un sistema fra la terra e le forme organiche da essa generate che dà vita a una sorta di unitarietà fra il tellurico, da una parte, e il vegetale, l’animale e l’umano, dall’altra”.
La festa di San Michele, la notte di Ognissanti, ma anche la Candelora, i re e le regine dei boschi nelle feste di San Giovanni, i riti celtici per Imbolc e quelli sciamanici per l'arrivo della primavera; dall'autunno all'estate i cicli della luce e del buio, della morte e della rigenerazione si susseguono e si trasformano, e con essi lo sforzo umano di arginare una natura generosa ma anche misteriosa, capricciosa e che cambia volto da una stagione all'altra. E così ricorrenze pagane e cristiane, ritualità e credenze si sedimentano, sovrappongono e contaminano. A nulla vale il tentativo di governarle e disciplinarle, messo in opera dalle istituzioni laiche ed ecclesiastiche.
E come ha dichiarato l’autore in una recente intervista, la natura e il cosmo non sono solo quel che cantano i poeti: sono entità con le quali occorre stipulare un contratto per averle dalla nostra parte, perché, che ci piaccia o no, l’uomo non è il loro signore, come invece amiamo pensare. Così, da sempre, l’uomo “nudo” (come lo definisce Lévi-Strauss) trasforma il suo calendario dei giorni e dei mesi in uno scadenzario dell’inquietudine, e ritualmente, anno dopo anno, generazione dopo generazione, compie quei gesti, recita quelle preghiere, invoca quelle presenze che lo aiuteranno a superare la paura.
Dunque una serata di straordinaria pregnanza e di intrattenimento, in cui si proporranno contenuti complessi in un linguaggio semplice, comprensibile, sottolineato e inscindibilmente connotato dalla musica. Perché, lo ricordiamo sempre, non è scritto in alcun libro che la cultura, per essere Cultura, debba annoiare, bensì divertire lasciando segni, tracce, spunti riflessivi.

L’ingresso è gratuito; si richiede la prenotazione.
Info e prenotazioni: 0577 304834; [email protected]

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