Il 2023 è stato un anno caratterizzato dal superamento di alcune fasi emergenziali emerse lo scorso anno. Quella Ucraina si sta avviando verso la conclusione, diverse famiglie hanno fatto rientro in patria (anche se la situazione nazionale è sempre difficile), altre hanno trovato soluzioni abitative alternative; già nell’ultimo trimestre 2022 avevamo rilevato una diminuzione. Il flusso di richiedenti asilo (principalmente di origine pakistana) invece è continuato stabilmente ed è gestito regolarmente con servizi appositamente dedicati.
Nel 2023 i centri d’ascolto della Diocesi hanno incontrato 1.236 persone, un dato importante che comprende tutte le Caritas parrocchiali della Diocesi. A testimonianza dell’importanza del lavoro svolto dalle parrocchie, vere e proprie “sentinelle” del territorio diocesano, osserviamo che in totale hanno incontrato 594 persone, il centro d’ascolto diocesano ha incontrate 642 persone. Questo dato è anche frutto dell’impegno portato avanti negli anni nella promozione delle realtà caritative nel territorio diocesano, sono attualmente 12 le parrocchie attive con servizio di ascolto, orientamento e distribuzione di pacchi alimentari e vestiario. I nuclei singoli sono 146, mentre sono 364 le famiglie che hanno uno o più figli minori. Un terzo del totale delle persone incontrate sono italiani.
Le Caritas parrocchiali attive sul territorio diocesano sono 14: San Bernardo Tolomei. San Miniato alle Scotte, San Francesco all’Alberino, Sant’Andrea in Montanini, Uopini-San Dalmazio, San Rocco a Pilli, Sovicille, Monteroni d’Arbia, Asciano, Colle Val d’Elsa dove tutte le quattro parrocchie hanno la propria Caritas e Poggibonsi con un centro unico coordinato da Caritas, Misericordia e San Vincenzo de Paoli.
I centri d’ascolto collegati alla rete informatica MIROD hanno ascoltato 1.000 persone nel 2023, di questi il 29% sono di nazionalità italiana. Si mantiene sostanzialmente stabile il rapporto tra italiani e stranieri (lo scorso anno era del 30%). I maschi sono il 54% mentre le femmine rappresentano il 46%, rispetto allo scorso anno c’è una prevalenza maggiore di uomini, dato influenzato dalla presenza di richiedenti asilo.
L’età media degli utenti è di 45,4 anni. Per quanto riguarda la fascia di età, si conferma il trend analizzato l’anno scorso: la fascia d’età con il maggior numero di presenze risulta essere quella tra 35 e 44 anni; si è registrato un lieve aumento nella fascia tra 25 e 34 anni dovuto principalmente all’arrivo di immigrati e tra i 64 e i 74 anni. È sempre interessante osservare come ai nostri centri d’ascolto, gli italiani arrivano sempre in età avanzata rispetto ai cittadini stranieri. Le motivazioni principali stanno nel fatto che per gli stranieri, in particolar modo per coloro che arrivano per la prima volta nel nostro paese, la Caritas è vista come uno dei primi luoghi di accesso per poter richiedere un supporto alimentare, un posto dove dormire e un orientamento verso i servizi. I nostri connazionali arrivano ai nostri sportelli principalmente dopo i 35 anni, solo il 6% di loro lo fa prima, spesso sono persone sole (il 36% del totale degli italiani), con diverse problematiche alle spalle e con difficoltà di gestione del proprio reddito.
La cittadinanza prevalente tra gli stranieri è sempre il Pakistan, visti i continui ingressi di richiedenti asilo nella nostra città, rappresentano il 19% del totale degli stranieri. Un fenomeno che ha caratterizzato anche il 2023, come abbiamo detto precedentemente e che prevediamo continui pure con il 2024. Come Diocesi abbiamo risposto garantendo 21 posti letto nel dormitorio allestito accanto alla sede Caritas, più altri 8 al centro Caritas di Arbia Scalo inoltre è stato messo a disposizione di un appartamento alle Tolfe per pakistani con problemi sanitari; tutto ciò per evitare di farli dormire in luoghi pubblici all’aperto (parchi, parcheggi, stazione…), anche se c’è la difficoltà e a volte l’insufficienza a garantire un posto letto per tutti. La maggior parte degli utenti registrati lo scorso anno ha trovato posto in un CAS (Centro di Accoglienza Straordinario), iniziando formalmente l’iter per la richiesta del permesso di soggiorno.
Per quanto riguarda la condizione professionale dei nostri utenti, più della metà risulta essere in stato di disoccupazione. Il dato tiene in considerazione anche dei richiedenti asilo, visto che dal momento del loro arrivo nel nostro paese nessuno può lavorare. Il dato è in aumento rispetto allo scorso anno, sono il 55,3% (nel 2022 era il 51,3%), aumenta leggermente anche il tasso di coloro che sono occupati passando dal 21% al 22,6%. Rispetto allo scorso anno, aumentano i pensionati, sono il 4,4% del totale delle persone incontrate: questo dato è il più alto registrato negli ultimi anni.
Le Caritas parrocchiali attive sul territorio diocesano sono 14: San Bernardo Tolomei. San Miniato alle Scotte, San Francesco all’Alberino, Sant’Andrea in Montanini, Uopini-San Dalmazio, San Rocco a Pilli, Sovicille, Monteroni d’Arbia, Asciano, Colle Val d’Elsa dove tutte le quattro parrocchie hanno la propria Caritas e Poggibonsi con un centro unico coordinato da Caritas, Misericordia e San Vincenzo de Paoli.
I centri d’ascolto collegati alla rete informatica MIROD hanno ascoltato 1.000 persone nel 2023, di questi il 29% sono di nazionalità italiana. Si mantiene sostanzialmente stabile il rapporto tra italiani e stranieri (lo scorso anno era del 30%). I maschi sono il 54% mentre le femmine rappresentano il 46%, rispetto allo scorso anno c’è una prevalenza maggiore di uomini, dato influenzato dalla presenza di richiedenti asilo.
L’età media degli utenti è di 45,4 anni. Per quanto riguarda la fascia di età, si conferma il trend analizzato l’anno scorso: la fascia d’età con il maggior numero di presenze risulta essere quella tra 35 e 44 anni; si è registrato un lieve aumento nella fascia tra 25 e 34 anni dovuto principalmente all’arrivo di immigrati e tra i 64 e i 74 anni. È sempre interessante osservare come ai nostri centri d’ascolto, gli italiani arrivano sempre in età avanzata rispetto ai cittadini stranieri. Le motivazioni principali stanno nel fatto che per gli stranieri, in particolar modo per coloro che arrivano per la prima volta nel nostro paese, la Caritas è vista come uno dei primi luoghi di accesso per poter richiedere un supporto alimentare, un posto dove dormire e un orientamento verso i servizi. I nostri connazionali arrivano ai nostri sportelli principalmente dopo i 35 anni, solo il 6% di loro lo fa prima, spesso sono persone sole (il 36% del totale degli italiani), con diverse problematiche alle spalle e con difficoltà di gestione del proprio reddito.
La cittadinanza prevalente tra gli stranieri è sempre il Pakistan, visti i continui ingressi di richiedenti asilo nella nostra città, rappresentano il 19% del totale degli stranieri. Un fenomeno che ha caratterizzato anche il 2023, come abbiamo detto precedentemente e che prevediamo continui pure con il 2024. Come Diocesi abbiamo risposto garantendo 21 posti letto nel dormitorio allestito accanto alla sede Caritas, più altri 8 al centro Caritas di Arbia Scalo inoltre è stato messo a disposizione di un appartamento alle Tolfe per pakistani con problemi sanitari; tutto ciò per evitare di farli dormire in luoghi pubblici all’aperto (parchi, parcheggi, stazione…), anche se c’è la difficoltà e a volte l’insufficienza a garantire un posto letto per tutti. La maggior parte degli utenti registrati lo scorso anno ha trovato posto in un CAS (Centro di Accoglienza Straordinario), iniziando formalmente l’iter per la richiesta del permesso di soggiorno.
Per quanto riguarda la condizione professionale dei nostri utenti, più della metà risulta essere in stato di disoccupazione. Il dato tiene in considerazione anche dei richiedenti asilo, visto che dal momento del loro arrivo nel nostro paese nessuno può lavorare. Il dato è in aumento rispetto allo scorso anno, sono il 55,3% (nel 2022 era il 51,3%), aumenta leggermente anche il tasso di coloro che sono occupati passando dal 21% al 22,6%. Rispetto allo scorso anno, aumentano i pensionati, sono il 4,4% del totale delle persone incontrate: questo dato è il più alto registrato negli ultimi anni.
Per quanto riguarda invece la situazione abitativa, il dato è influenzato dalla presenza di molte persone che non hanno un posto dove dormire quando arrivano nel nostro territorio. Sono il 22,4% coloro che si trovano in una situazione di marginalità abitativa, in aumento rispetto anche allo scorso anno; ricordiamo che vivere in questa condizione vuol dire non avere un alloggio, significa abitare in alloggi di fortuna (tenda, camper, campeggio, garage…) o in strutture tipo dormitorio, centri di accoglienza che sono soluzioni emergenziali. Il fenomeno dei richiedenti asilo, sebbene è stato parzialmente risolto da parte della Diocesi, attende ancora una risposta concreta in termini di strutture da parte delle istituzioni, anche se nel corso del 2023 sono stati fatti passi avanti con l’apertura di nuovi CAS in convenzione con la Prefettura. Rispetto al 2023 sono aumentate le persone che possono beneficiare di una stabilità abitativa, ovvero un’abitazione in affitto, o casa di proprietà o casa di amici/familiari. Per le provvisorietà abitative si intendono soluzioni stabili ma transitorie quali strutture alberghiere, ospitalità di amici/conoscenti o abitazione presso il datore di lavoro (ad esempio chi fa assistenza anziani).
Prima di passare ad analizzare le problematiche e le risposte che Caritas ha offerto, vediamo la situazione delle famiglie. Analizziamo anche in questo caso il dato completo fornito da tutte le parrocchie. Partendo dal fatto che almeno un utente su 5 vive da solo, i nuclei familiari con figli sono 403, di cui 276 con uno o più figli minori. Di queste, la maggior parte sono di origine straniera e si sono stanziate sul nostro territorio.
Come problematica emergente, appare chiaramente quella economica, motivazione principale che spinge le persone a chiedere aiuto a Caritas. Caritas per contro non ha come “mission” l’erogazione di aiuti materiali in generale ma, in collaborazione con i servizi, sostiene quelle situazioni di difficoltà che se non tamponate, possono peggiorare nel tempo. Le problematiche del lavoro e dell’abitare sono spesso strettamente correlate alla condizione economica: manca il lavoro pertanto con difficoltà si riesce a pagare l’affitto di casa oppure le utenze. Le problematiche migrazione/immigrazione riguardano principalmente i richiedenti asilo.
Le principali richieste degli utenti ai nostri centri d’ascolto sono per la stragrande maggioranza richieste di tipo materiale (aiuti alimentari, economici e per un’accoglienza), ma abbiamo anche richieste di supporto per compilazione pratiche burocratiche o aiuti per la richiesta di entrata nei CAS, piuttosto che un accompagnamento fisico ai servizi socio-assistenziali.
Quali quindi le risposte fornite da Caritas Diocesana e dalle parrocchie in risposta ai bisogni degli utenti? Prima parlavamo del sostegno fornito alle famiglie che sono in situazioni di difficoltà, le nostre realtà nel 2023 hanno distribuito quasi 20.000 pacchi alimentari a 900 famiglie. Alcune parrocchie erogano anche indumenti e prodotti per l’igiene insieme ai pacchi alimentari. È stata importante anche per il 2023 l’attività di recupero delle eccedenze alimentari. Giornalmente i volontari fanno il ritiro delle eccedenze alimentari dalle mense universitarie di Sant’Agata e San Miniato, dalla cucina centralizzata del comune, dai supermercati e dai forni. Pasta, riso, carne, pollo, pesce e verdure vengono serviti il giorno dopo alla mensa mentre alcuni cibi che ci vengono donati pre-confezionati vengono distribuiti alle famiglie.
La mensa di San Girolamo, gestita dalla Congregazione Figlie della Carità, ha il compito giornaliero di servire i pasti. Nel 2023 abbiamo erogato circa 22.000 pasti (solo pranzo con possibilità di panini per la cena), nel 2022 erano circa 17.600, con una media di 60-70 persone al giorno, principalmente stranieri richiedenti asilo. L’attività della mensa è supportata dal Volontariato Vincenziano che il lunedì e il giovedì provvede al guardaroba e il martedì e il venerdì alle docce e all’igiene intima.
Sono state aiutate economicamente circa 200 famiglie per un importo totale a 24.037 €, una cifra inferiore rispetto all’anno 2022 quando gli aiuti economici sono stati circa 30.000 €. Per il 2023 sono da aggiungere 2.500 € circa per gli interventi a favore degli utenti dell’accoglienza di Arbia, in particolare donne. Come vediamo dal grafico successivo, rispetto al 2022 sono diminuite le spese per il sostegno a bollette/tasse e sono aumentate quelle per la gestione dell’abitazione (contributi per l’affitto, per spese di locazione…). Questo perché l’obiettivo che ci siamo dati nel 2023, anche seguendo la progettazione di Caritas Italiana dell’8X1000 incentrata sull’abitare, era il sostegno all’abitazione per le famiglie che ne facevano richiesta, in modo da provare ad inserirle in un progetto di autonomia.
Se i contributi economici erogati sono stati inferiori all’anno scorso, stessa cosa non possiamo dire per le spese effettuate per l’acquisto di generi alimentari per i due principali centri di distribuzione della città di Siena. Sono stati spesi 58.000 euro, a fronte di 25.000 euro rispetto al 2022. per l’acquisto di alimenti da destinare ai nostri centri di distribuzione di Arbia e San Girolamo.
I centri d’ascolto della Caritas, non rispondono solamente a bisogni di natura materiale. Ai nostri sportelli si rivolgono persone in cerca di aiuto per la compilazione di bonus statali, bandi per alloggi emessi dal comune, consulenze e orientamento per le pratiche di tipo legali. Siamo infatti uno degli sportelli convenzionati con il Comune di Siena per agevolare coloro che non riescono da soli a compilare le domande per gli alloggi d’emergenza e per quelli ERP; grazie alla collaborazione con la cooperativa Pangea riusciamo a fare le domande nelle strutture di accoglienza per i richiedenti asilo e aiutiamo coloro che hanno problemi di tipo burocratico (rinnovo/richiesta permesso soggiorno ad esempio) nel disbrigo delle pratiche.
PROGETTO “CASA MA NON SOLO… 3” - FINANZIATO DALL’8X1000
Il progetto 282/2022 - “Casa ma non solo… 3”, gestito dalla Fondazione Opera Diocesana Senese per la Carità Onlus e finanziato grazie ai fondi dell’8x1000, ha raggiunto diversi obiettivi: riguardo l’emergenza abitativa, sono stati accolti due coniugi anziani privi di alloggio e due uomini con problemi di salute, è stato portato avanti un progetto di rete per far sì che nel territorio ci fossero più alloggi disponibili per famiglie in difficoltà, sono state aiutate 45 famiglie che hanno così evitato morosità nel pagamento di utenze varie, è stato trovato un alloggio ad un nucleo familiare di 5 persone, e sono state pagate due caparre per far avere accesso a due appartamenti. Per l’accoglienza ai migranti sono state ospitate 29 persone del Pakistan con problemi sanitari e sono stati seguiti 300 pakistani in un lavoro di rete con altre realtà offrendo loro visite mediche, servizio mensa e indumenti. Sono state infine attivate due borse di lavoro che hanno portato ad un’assunzione per un giovane e ad una qualifica nell’uso del computer ad una persona portatrice di handicap.