Il castello di Strozzavolpe di Poggibonsi protagonista del fumetto di Francesca Pala e Daniele Marotta

Allieva della scuola di fumetto e scrittura di Siena, la giovane disegnatrice colligiana ci ha raccontato l'emozione per la realizzazione del suo primo fumetto, già pronto per una seconda tiratura

Il castello di Strozzavolpe di Poggibonsi, avvolto nel tempo tra leggende e misteri, è il protagonista del fumetto intitolato “I fantasmi di Strozzavolpe” edito da Bandagialla e nato dalla collaborazione tra la giovane fumettista colligiana Francesca Pala e Daniele Marotta, insegnante e fondatore della Scuola di scrittura e fumetto di Siena. Francesca, allieva della scuola e studentessa di storia dell’arte all’Università degli studi di Siena, ha dato vita attraverso i suoi disegni alla storia scritta dal fumettista Marotta, il quale ci ha rivelato che: “Ho scritto questa storia due anni fa e cercavo un disegnatore e dopo alcuni tentativi Francesca mi sembrava adatta e gliel’ho proposto”.

“I fantasmi di Strozzavolpe” è un viaggio attraverso le suggestive e misteriose narrazioni che si levano attorno alla fortificazione, un groviglio di segreti che si celano nell’ombra in attesa di essere svelati. Così, nella lontana estate del 1900 quest’angolo remoto della Toscana diventa teatro di un’avventura senza tempo, dove la leggenda della volpe diabolica che infestava le zone del forte impedendo la costruzione dell’edificio di Bonifacio IV si intreccia alla storia di Cassandra de’ Franceschi e del suo amante, paggio di suo marito Giannozzo de’ Capparello, scoperti e destinati ad un triste e crudele epilogo.

Francesca ci ha raccontato l’amore che nutre per il disegno, l’emozione per la realizzazione di questo suo primo progetto spiegandoci che: “fin da quando ero piccola sognavo di pubblicare un fumetto, questo è il mio debutto in società e spero che mi faccia entrare in questo mondo e faccia parte di me per tutta la vita”. Munita di tanta determinazione e voglia di crescere sperimentando e personalizzando il proprio stile di disegno, la giovane fumettista ci ha svelato i suoi più grandi punti di riferimento non nascondendo un certo entusiasmo nel raccontare l’incontro con il maestro del fumetto classico contemporaneo Milo Manara, nell’ambito della presentazione ad Abbadia Isola de “Il nome della Rosa”: “Mi ha fatto l’immenso regalo di avere il mio fumetto, guardarlo e giudicarlo anche positivamente”.

Mia madre mi ha sempre detto che prima di imparare a parlare io disegnavo”, ci accenna Francesca, e adesso le sue tavole saranno esposte alla galleria il Campo a Siena, un’opportunità per immergersi nella storia locale attraverso una prospettiva moderna. Il fumetto, in realtà, ha già debuttato al “Siena Comics 4 Kids”, il festival dedicato ai giovani appassionati di fumetti, andando sold out. “Abbiamo appena ricevuto la seconda tiratura - ci ha spiegato a proposito Daniele Marotta - è stato un grande successo perché vendere 50 copie ad un festival di due giorni è un record. Questa esperienza è stata molto bella anche perché il risultato finale è andato oltre le mie aspettative”.

Il castello di Strozzavolpe - ha aggiunto Marotta - si prestava alla narrazione perché mi sono imbattuto nelle leggende del castello e sembrava essere uscito da un racconto di Edgar Allan Poe. Quindi ho pensato di scrivere una storia ambientata agli inizi del ‘900 che usasse le leggende come base con una storia più o meno moderna in cui rappresentare un tradimento contemporaneo che facesse eco al tradimento in generale. È un tipo di storia non pensata localmente anche se poi ha come base una storia locale”.

Visto che abbiamo una delle province più belle del mondo e che l’Italia è piena di storie - conclude Marotta - anziché andare negli stereotipici classici come Transilvania o America, mi interessa fare un lavoro sul territorio e così come Stephen King ha il Maine noi dobbiamo inventarci il nostro Maine. Ogni oggetto, ogni casa qui ha un sacco di storia, per cui questo progetto fa parte di tutta una rete di progetti che porto avanti sia come collettivo Bandagialla che come autore personale”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Condividi questo articolo:

Potrebbero interessarti