Favole da incubo, storie di femminicidi. Incontro con la criminologa Roberta Bruzzone

Favole da incubo, storie di femminicidi. Incontro con la criminologa Roberta Bruzzone
roberta bruzzone
Incontro con Roberta Bruzzone martedì 28 Novembre alle ore 17.30

Tre appuntamenti invernali, tra Novembre e Febbraio, nel teatrino di Palazzo Chigi di San Quirico d’Orcia per l’edizione winter de I Colori del Libro. Martedì 28 Novembre, alle ore 17.30 “Favole da incubo. Storie di femminicidi da raccontare per impedire che accadano ancora”: incontro con Roberta Bruzzone (in foto). A partire dal suo libro “Favole da incubo” (De Agostini) in cui racconta dieci casi di cronaca nera tra i più sconvolgenti degli ultimi anni, la criminologa e psicologa forense, da sempre in prima linea contro la violenza sulle donne, propone la sua analisi lucida e necessaria degli stereotipi di genere che hanno provocato queste tragedie annunciate, analizzando quello che è purtroppo sempre di più un problema culturale. L’Iniziativa è del Comune di San Quirico d’Orcia, realizzata con il contributo del Consiglio Regionale ai sensi della L.R. 4/2023 in collaborazione con toscanalibri.it e Vald’Orcia.

Il libro

I maschi sono intelligenti, le femmine sono utili. I maschi sono "progettati" per comandare, le femmine per accudire. Gli uomini devono provvedere economicamente alla famiglia e realizzarsi nel lavoro, le donne devono stare a casa. Questi sono solo alcuni degli stereotipi di genere più comuni che ancora permeano la nostra cultura. Pensate che siano in gran parte retaggi di un passato ormai superato? Questo libro ci dice che non è affatto così. Gli stereotipi di genere sono tra noi, ogni giorno. E no, non sono affatto "innocui", come molti sembrano considerarli. Attraverso la ricostruzione di dieci casi di femminicidio tra i più sconvolgenti degli ultimi anni, Roberta Bruzzone ed Emanuela Valente analizzano i principali preconcetti culturali e sociali che hanno operato in queste vicende inconcepibili, eppure reali. Stereotipi, pregiudizi e tabù a cui hanno obbedito un po' tutti: le vittime, gli assassini, l'opinione pubblica e perfino i media che ne hanno parlato. Il quadro che ne emerge non è consolatorio: le idee sessiste sono ancora molto radicate, in ognuno di noi, senza distinzioni di condizione economica e culturale. Lungi dal voler giudicare, ma con lucidità e senza fare sconti a nessuno, Favole da incubo intende aiutarci a prendere coscienza di quelle voci che parlano dentro di noi, spingendoci ancora, nostro malgrado, a fare distinzioni di genere nella vita di ogni giorno. Perché la presa di coscienza è il primo, necessario passo per cominciare a scardinare questi schemi mentali e fare in modo che crimini tanto orribili non trovino più un terreno in cui mettere radici, crescere e riprodursi.

Foto credit: Robespierre

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