Elezioni, PD: ''Urbanistica e mobilità, a Siena c'è l’urgente bisogno di una pianificazione comune''

Elezioni, PD: ''Urbanistica e mobilità, a Siena c'è l’urgente bisogno di una pianificazione comune''
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''Occorre rilanciare le buone pratiche che hanno fatto la storia della città''

Riutilizzare i volumi costruiti piuttosto che realizzarne nuovi, garantire collegamenti “green” per muoversi in un’ottica di rispetto per l’ambiente, diminuendo il traffico privato e velocizzando il trasporto ferroviario. È necessario portare Siena nel XXI secolo, facendone una città di “buone pratiche”, come è stata per gran parte della sua storia. Buone pratiche negli ultimi anni disattese e che occorre rilanciare. È quanto emerso dal partecipato incontro organizzato dal Circolo PD Sant’Agostino “Siena che vogliamo - una città curata e rigenerata” e a cui hanno preso parte, oltre alla candidata sindaca Anna Ferretti, l'architetta Silvia Viviani, l'ingegnere Fabio Maria Ciuffini e l'ingegnere Riccardo Berti Nulli.

Nel campo dei trasporti, la città è stata a lungo un’eccellenza, con la Zona a traffico limitato più grande d’Italia in rapporto agli abitanti e con la rete dei bus fra le più sviluppate a livello nazionale. Negli ultimi anni sono state abbandonate le buone pratiche con la ZTL invasa da veicoli a motore di tutti i tipi, mentre sui bus non si sono fatti investimenti per renderli più efficienti, come le corsie preferenziali e i parcheggi scambiatori. In questa direzione serve approvare il Piano urbano della mobilità sostenibile (PUMS), che il Comune non ha portato a termine, lasciando una situazione caotica. È stata invece approvata la pianificazione urbanistica (Piano operativo), senza una valutazione del nuovo traffico indotto.

Spazio pubblico e patrimonio pubblico devono ritornare ad essere centrali nella progettazione, quale leva per una socialità diffusa, per la ripresa economica in chiave di conversione ecologica, per l’abitabilità degli spazi di cui bisogna farsi carico negli strumenti di programmazione. “Al contrario di questa amministrazione comunale che ha utilizzato il patrimonio pubblico quale prodotto da vendere e spesso da svendere - si pensi alle aree verdi cedute al privato e edifici pubblici spesso ceduti venduti senza una preventiva analisi del loro eventuale uso pubblico - sottolinea il Partito Democratico - un luogo dove l'accessibilità è l'altro perno su cui deve ruotare la progettazione quale frutto di politiche integrate su larga scala territoriale. Una città dove si realizzano interventi sugli edifici, sugli spazi interni e esterni, per garantire ad esempio alla popolazione scolastica di tornare a vivere la socialità e allo stesso tempo per far lavorare e vivere le scuole anche fuori orario scolastico. Mentre a Siena l’attuale Amministrazione comunale ha abbandonato il progetto della scuola a San Miniato”.

Sempre secondo quanto emerso dall’incontro occorre “investire sulla città che cambia senza creare antagonismo tra il centro storico ed i quartieri contermini.  Senza dimenticare che il primo ha bisogno di progetti e politiche per ridare vita alle relazioni, in grado di alimentare ricchezza culturale e sociale.  Non semplice attrattiva massificata, che rischia così di perdere anche il carattere di Sito Unesco, ma luogo vivo, centro di scambio fattivo e non passivo. Non tralasciando gli interventi capillari di rigenerazione nei quartieri in termini di abitabilità, sicurezza, benessere, socialità, inclusione e facilità d’uso. Investire in infrastrutture di livello elevato per aumentare la godibilità e la percezione di felicità di chi vive appunto nelle periferie”.

Infine, il tema della casa non slegato dalla questione urbana. Per il Partito Democratico occorre “tenere conto del tessuto esistente, dei fenomeni migratori e degli strumenti a disposizione, in una azione integrata, di rete, che privilegi il benessere di chi abiterà quei luoghi insieme alla sostenibilità sociale dell'intervento. Una città che si rimette in cammino, senza lasciare indietro nessuno e che utilizza il passato per progettare il futuro.  Insomma, una città viva, connessa, collegata e integrata”.

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