"La città ha bisogno di una sanità pubblica che funzioni, sia trasparente, meritocratica e in grado di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini”. Inizia così l’intervento di Fabio Pacciani, candidato sindaco del Polo Civico Siena a margine di un incontro con una delegazione di operatori sanitari, medici e infermieri che si è svolto nei giorni scorsi. “In questi mesi - dice Fabio Pacciani - di ascolto e di confronto anche con il mondo della sanità pubblica mi è stato segnalato più volte un crescente disagio da parte dei dipendenti de Le Scotte rispetto all’ambiente e al clima di lavoro. Un clima che rischia di compromettere l’efficienza del lavoro, già penalizzato dallo stress, dai pesanti ritmi sostenuti negli ultimi tre anni e dalla carenza di personale, dovuta anche alla poca attrattività del nostro Ospedale per i professionisti e alla fuga verso altri territori per alcune specialistiche”.
Il Comune torni a esercitare i poteri di indirizzo, programmazione e controllo sul sistema sanitario e sociale. “Essendo medico - dice Pacciani - so bene quanto sia fondamentale lavorare con serenità per poter esprimere la massima efficienza e professionalità. Il sindaco, come rappresentante della condizione di salute della popolazione oltre a capire i bisogni della comunità ha il dovere di esercitare i poteri di indirizzo, programmazione e controllo sul sistema sanitario e sociale. Per questo il Comune dovrà recuperare un ruolo di centralità per quello che accade sul territorio mettendosi a disposizione di cittadini, istituzioni e associazioni dei lavoratori per superare criticità e co-progettare risposte concrete rispetto ai bisogni reali”.
Da sindaco chiederò i dati su soddisfazione utenti e dei dipendenti. “Nell’ottica del monitoraggio costante - conclude Fabio Pacciani - se sarà sindaco oltre che procedere alla verifica periodica e costante dell’efficacia, dell’efficienza e dell’appropriatezza delle prestazioni chiederò a Le Scotte i dati sulla soddisfazione non solo degli utenti ma anche dei dipendenti. Il benessere di chi lavora, come in tutte le aziende ma in particolare in quelle che si occupano di salute pubblica, va perseguito per creare un ambiente favorevole alla libera espressione dei professionisti per tutelare la loro autonomia scientifica e valorizzare merito e competenze. Il mio impegno sarà quello di vigilare sul riconoscimento di competenze e merito, quali elementi per lo sviluppo di carriera senza distinzione tra ospedalieri e universitari, sul clima interno e sulla gestione dei posti letto (per acuti, lungo degenti e riabilitazione). Si dovrà verificare che non vengano esercitate pressioni improprie per favorire percorsi privilegiati di cura o di carriera”.