Massimo Castagnini presenta la propria visione del futuro della cultura senese e lo fa davanti al Santa Maria della Scala insieme al regista romano di origini senesi Luca Verdone, candidato della sua lista.
“Quello della cultura è un tema decisivo per la città - ha detto Castagnini - e in futuro, anche grazie a novità quali la Fondazione del Santa Maria della Scala, prevedo un rilancio completo e ad alto livello del mondo culturale senese”.
“Siena deve essere aperta, viva e frequentata in ogni stagione - è stato l’esordio di Verdone - questo l’ingrediente fondamentale per il rilancio culturale della città, che deve diventare una meta appetibile per tutto l’arco dell’anno”.
La candidatura di Verdone, personaggio di spicco del mondo culturale nazionale, è frutto di un profondo confronto avuto con Castagnini stesso, nel quale il regista ha offerto la propria collaborazione e i propri contatti nel panorama culturale italiano e internazionale.
“Il Santa Maria della Scala dovrà diventare un museo dinamico - sostiene Verdone - con l’organizzazione di mostre prestigiose dedicate ad artisti contemporanei oltre a retrospettive dei maestri del XX secolo. Voglio invitare a Siena grandi nomi ai quali mi lega un’autentica amicizia consolidata negli anni”.
E ancora: “Siena merita un Festival cinematografico all’altezza del ruolo che rappresenta nel panorama culturale europeo”. Un’altra proposta molto importante riguarda la formazione per attori di cinema e teatro. Verdone pensa a seminari tenuti da grandi personalità di livello internazionale da trasformare poi in scuola permanente, sia per attrarre studenti da fuori sia per formare nuovi talenti anche attingendo al bacino locale. Attenzione anche al mondo della musica. Verdone guarda al potenziamento dell’Accademia Musicale Chigiana, in sinergia con l’attuale direttore artistico, sia per la Stagione Musicale sia per la Settimana Musicale Senese, per la produzione di spettacoli realizzati grazie alla collaborazione tra docenti e allievi.
“Il sistema museale cittadino - continua il regista - deve essere coordinato come se fosse un immenso museo diffuso. Questo vuol dire aprire più a lungo e organizzare più eventi tra Pinacoteca, Museo dell’Opera, Palazzo Pubblico, Museo Civico, e tutti gli altri. Anche i musei privati dovranno essere inseriti in un circuito culturale programmato e organizzato dall’amministrazione comunale così da rendere fruibili le opere di pregio che spesso custodiscono”.
Verdone, da artista e docente, non dimentica i giovani in cui ripone grandi speranze. “L’ideale sarebbe attivare una fitta collaborazione tra rete museale e istituti scolastici, in particolar modo con l’Istituto d’Arte, facilitando il coinvolgimento diretto degli studenti nelle attività culturali cittadine”.