Castellina in Chianti conquista per l’ottavo anno consecutivo le Spighe Verdi assegnate da Fee Italia, sezione italiana della Foundation for Environmental Education (Fondazione per l'educazione ambientale), e Confagricoltura ai Comuni rurali più attenti alla valorizzazione del territorio. Il riconoscimento viene assegnato sulla base di numerosi indicatori, fra cui le produzioni agricole tipiche, la qualità dell'offerta turistica, la cura dell'arredo urbano, l’accessibilità per tutti e la tutela dell’ambiente e del paesaggio.
Le Spighe Verdi 2023 vanno a 72 località italiane, fra conferme e 12 new entry. Nove i riconoscimenti arrivati in Toscana, con Castellina in Chianti, unico Comune in provincia di Siena, Bibbona, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole, Greve in Chianti, Grosseto, Massa Marittima e Orbetello.
“Siamo orgogliosi di aver ricevuto le Spighe Verdi per l’ottavo anno consecutivo - afferma il sindaco di Castellina in Chianti, Marcello Bonechi - Questo riconoscimento conferma l’impegno quotidiano per favorire uno sviluppo sostenibile del nostro territorio valorizzando le eccellenze e le risorse primarie, a partire da paesaggio rurale ed enogastronomia, e premia un grande lavoro di squadra. Ogni giorno, infatti, aziende agricole, esercizi commerciali e di somministrazione, strutture ricettive, uffici comunali e tutta la comunità lavorano per tutelare e valorizzare il nostro patrimonio rurale migliorando ogni anno qualcosa. Grazie a tutto questo, da 8 anni consecutivi Castellina in Chianti riceve le Spighe Verdi. Continueremo a lavorare con questi obiettivi per rafforzare le sinergie già presenti e raggiungere nuovi traguardi”.
Spighe Verdi è un programma nazionale della Fee, Foundation for environmental education, la stessa organizzazione che rilascia la Bandiera Blu per le località costiere, ed è nato per valorizzare i comuni rurali che amministrano il territorio con un percorso virtuoso attento all’ambiente e alla qualità della vita della comunità.
Il riconoscimento viene assegnato attraverso il giudizio di un gruppo di lavoro di cui fanno parte il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, il Ministero per il turismo, l’ISPRA, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, e Confagricoltura.