“Siena rischia conseguenze disastrose dalla folle direttiva europea sulle cosiddette Case Green: chiediamo al Governo di fare tutto il possibile per fermare o modificare una scelta che potrebbe svalutare in modo significativo i valori immobiliari del nostro territorio. Chiedo anche ai parlamentari nazionali senesi e toscani di farsi parte attiva per evitare un danno colossale alle famiglie e alle imprese. Sulla casa non si scherza”.
Lo dice il sindaco di Siena, Luigi De Mossi, commentando l’approvazione da parte del Parlamento Europeo, avvenuta ieri, dell’avvio dell’iter negoziale per la nuova direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici. Secondo il testo approvato dal Parlamento Ue gli edifici residenziali dovrebbero raggiungere almeno la classe di prestazione energetica E entro il 2030 e D entro il 2033 mentre gli edifici non residenziali e pubblici le stesse classi entro il 2027 e il 2030.
“Nessuno ama il territorio, l’ambiente e la qualità della vita più di noi toscani, e vorrei dire di noi senesi in particolar modo - prosegue De Mossi - l’attenzione che abbiamo dedicato alla raccolta differenziata, che in 5 anni abbiamo portato dal 39% a oltre il 62%, lo attesta. Così come le classifiche che premiano la qualità ambientale del nostro territorio. Qui non è in discussione una spinta, anche giusta, verso la transizione energetica e la sostenibilità. Sono cose sacrosante. Ma c’è modo e modo. Per raggiungere prima gli obiettivi ambientali non si può imporre alle famiglie, ai condomini, alle imprese un carico spaventoso. Molte delle case del nostro territorio sono antiche, o hanno i loro anni. La loro classificazione energetica è penalizzante. Possiamo imporre ai proprietari di investire decine di migliaia di euro per migliorarne le prestazioni energetiche in pochi anni?”.
“Per questo - conclude il sindaco di Siena - chiedo ai nostri rappresentanti nel parlamento nazionale e in quello europeo, di tutti i partiti, di dichiarare subito la propria posizione, e di fare tutto il possibile per fermare o modificare la direttiva. Il testo approvato dal Parlamento Europeo non è definitivo, verrà appunto portato al confronto con i Governi e con la Commissione. L’italia difenda il diritto alla casa e i bilanci delle famiglie”.