“Siamo al lavoro per monitorare una situazione delicata, lo stabilimento Beko a Siena è importante per tutto il territorio e quindi questa battaglia coinvolge tutta la comunità”. Così il vicesindaco di Siena, Michele Capitani, ha risposto all’interrogazione urgente, dichiarata ammissibile, presentata dai consiglieri comunali Alessandro Masi (primo firmatario), Giulia Mazzarelli, Gabriella Piccini, Luca Micheli e Anna Ferretti (gruppo Partito Democratico), Fabio Pacciani (Gruppo Misto), Monica Casciaro (Siena Sostenibile), Adriano Tortorelli (Progetto Siena), Massimo Castagnini (Castagnini Sindaco), Vanni Griccioli (Per Siena) e Gianluca Marzucchi (Polis).
“L'obiettivo comune – ha spiegato Capitani - deve essere quello di far comprendere come l’eventuale chiusura dello stabilimento Beko di Siena avrebbe una portata maggiormente negativa rispetto ad altri stabilimenti in altri luoghi d'Italia, dove il tessuto industriale presente consentirebbe un rapido reinserimento o riassorbimento dei lavoratori. Per raggiungere questo risultato però, mi rivolgo a tutti, dobbiamo mostrare la nostra città come luogo accogliente, ideale per gli investimenti, libero dalla burocrazia. Se continuiamo con le divisioni e gli attacchi su temi come quelli della creazione e del mantenimento dei posti di lavoro questa città non può avere futuro, invece noi questo futuro dobbiamo contribuire a crearlo”.
“Il prossimo 8 ottobre parteciperò a un tavolo in Regione Toscana – ha annunciato il vicesindaco – in cui tratteremo di nuovo questa delicata situazione. I riscontri che purtroppo arrivano dall’azienda, ovvero il proseguimento della cassa integrazione, uniti alle notizie sulle chiusure di alcuni stabilimenti in Europa, innalzano il livello di preoccupazione dell’amministrazione per una struttura che, come detto, rappresenta un riferimento occupazionale non solo per le famiglie senesi, bensì anche per altre residenti in tutto il territorio provinciale. Abbiamo chiesto, di concerto con il governo e, in particolare, con il sottosegretario Fausta Bergamotto, di conoscere il piano industriale e che l’azienda lo possa condividere quanto prima con i sindacati. Ci attendiamo un nuovo incontro, dunque, entro breve”.
“Da parte dell’amministrazione comunale – ha proseguito Capitani - rimane l’impegno costante per la tutela dei lavoratori e delle famiglie senesi in difficoltà. Ribadisco, come già sottolineato lo scorso giugno, che il Comune di Siena è anche disponibile a un percorso di condivisione e di confronto con i vertici dell’azienda, valutando tutte le opzioni progettuali possibili, anche dal punto di vista edilizio-urbanistico, per rendere lo stabilimento di viale Toselli quanto più produttivo e sostenibile possibile, come ad esempio l’efficientamento per abbattere i costi energetici. Tutto questo anche attraverso il Piano strutturale che prenderà forma nei prossimi mesi”.
“Va detto che il tema Beko – ha concluso Capitani - non è un tema esclusivamente della città di Siena, ma è nazionale, regionale e provinciale. I dipendenti interessati dalla vicenda non sono solo senesi, ma residenti in vari comuni della provincia. E’ quindi auspicabile un maggior coinvolgimento a tutti i livelli dei sindaci del territorio e del Presidente della Provincia, perché fino a oggi il Sindaco di Siena ha lottato da sola per portare nelle competenti sedi il grido dei lavoratori. E’ sbagliato pensare che questo sia un tema solo cittadino e che ricada sulle uniche spalle dell’amministrazione. Non a caso, in un recente colloquio dei giorni scorsi, il Sindaco ha chiesto al Governatore della Toscana, Eugenio Giani, di rinnovare impegno e attenzione su questa situazione delicata e preoccupante. Faremo tutto quello che serve, consapevoli che ci sono decisioni di carattere privato e internazionale che non possiamo governare, e questo credo che lo sappiano bene anche gli interroganti. Auspichiamo, infine, che il primo dossier che il nuovo Presidente della Provincia tratterà sia quello di Beko, per farla diventare una battaglia comune del territorio, al di là delle posizioni politiche”.
Il consigliere Alessandro Masi (Pd), che ha esposto l’interrogazione, si è dichiarato “poco soddisfatto dell’azione dell’amministrazione e assolutamente insoddisfatto dell’inazione del governo nazionale. Non è più il tempo degli appelli generici. E in questa vicenda ci sono tutti gli interessi superiori in norme della Golden power affinché il governo nazionale pretenda di conoscere le prospettive del punto produttivo di Siena, un punto simbolo dell’industria e della manifattura nazionale, anche per la sua storia. Però siamo ancora a manifestazioni, appelli, intenzioni, quando è venuto il momento di agire con determinazione. Si dice che bisogna trovare concordia fra le istituzioni, siamo i primi a predicarla sempre. Non c’è stata da parte del Comune, ad esempio, sul biotecnopolo. Faccio quindi un appello alla Sindaco: una volta tanto comportiamoci da capoluogo e non semplicemente da Comune, uniamo le forze davvero con la Provincia e la Regione. I lavoratori e i cittadini aspettano risposte. Le meritano loro e le merita Siena”.