Bambina scomparsa a Firenze, sempre più probabile la pista del rapimento

Bambina scomparsa a Firenze, sempre più probabile la pista del rapimento
carabinieri di firenze
Sono ancora in corso le ricerche della bambina scomparsa lo scorso 10 giugno a Novoli, nella zona nord di Firenze

Sono ancora in corso le ricerche di Kataleya, la bambina di 5 anni scomparsa a Firenze lo scorso 10 giugno. Le ultime tracce della minore la collocano all’ex hotel Astor in via Maragliano, nel quartiere di Novoli nella zona nord di Firenze. Lì la bambina vive con la madre ed il fratellino di nove anni. L’area è stata più volte sottoposta a setaccio dalle Forze dell’Ordine che con l’ausilio di unità cinofile hanno perlustrato gli interni dello stabile, spostandosi verso le vie intorno all’immobile e lungo il fiume Mugnone. 

La ricerca, purtroppo, ha dato esito negativo. Gli uffici della Protezione Civile della Città metropolitana e del Comune di Firenze hanno mobilitato anche personale del volontariato a seguito della cabina regia convocata ieri per fare il punto della situazione. Tante le segnalazioni ricevute ma nessun esito dalle verifiche.

Di Kataleya Mia Alvarez Chicllo, nata nel 2018, non si hanno più notizie dallo scorso sabato. La madre l'avrebbe affidata ad un parente, forse lo zio, tuttavia rientrando dal lavoro avrebbe notato l’assenza della figlia dando l’allarme. Da allora le Forze dell’Ordine sono sulle sue tracce. Le immagini registrate dalle telecamere di zona collocano Kataleya all’ex hotel Astor e la si vedrebbe uscire dal cortile dell’immobile per poi farvi rientro. 

Dalle ricostruzioni iniziali è emerso che lo stabile avrebbe una seconda uscita, da qui le verifiche degli inquirenti i quali hanno evidenziato che ci fosse un solo punto dal quale poteva allontanarsi. Al momento della scomparsa la bambina indossava una polo bianca, dei pantaloni viola e delle scarpe nere. Kata è alta 115 centimetri ed ha occhi e capelli castani. Un luogo difficile quello dal quale è scomparsa Kata. L’ex hotel, chiuso definitivamente nel 2020 a seguito del covid è stato poi occupato da quanti erano senza casa e nel tempo è diventato un contesto in cui l’illegalità ha trovato terreno fertile. 

La madre, Katherine Alvarez, intervistata dal Tg1, ha dichiarato “Mia figlia non si è allontanata da sola, so chi me l’ha portata via, l’ho detto ai carabinieri’’. Sembrerebbe che la madre della piccola avesse avuto degli screzi con una famiglia di peruviani che occupano allo stesso modo lo stabile e che avrebbero avuto intenzione di impadronirsi delle stanze che la famiglia di Kata occupa. Dalle dichiarazioni della donna gli investigatori hanno confermato che non è esclusa la pista del rapimento per vendetta, tutte le ipotesi sono aperte. 

Si indaga, inoltre, su una telefonata che avrebbe ricevuto un'amica della madre da parte di un uomo che in lingua spagnola avrebbe affermato di avere con se la bambina. Tutte le ipotesi sono al vaglio delle Forze dell'Ordine. 

Dalla Prefettura di Firenze un appello per chi avesse notizie utili per rintracciare la bambina “di informare senza ritardo, attraverso il Numero Unico Emergenza 112 la locale Arma dei Carabinieri”. Lo stesso appello ha iniziato a circolare anche sui social, con tanti post che esortano a parlare e che diffondono l’immagine della bambina con la speranza di rintracciarla. 

Aggiornamento ore 11:41

Questa mattina è stato organizzato un incontro stampa nel comando provinciale dei carabinieri di Firenze in cui il Comandante Generale di Brigata Gabriele Vitagliano ha fatto il punto sullo stato delle indagini. Allo stato attuale non sono emerse novità sostanziali tuttavia, tutte le piste sono ancora aperte. Le ricerche sono ancora in corso e si sta lavorando sugli occupanti dell’albergo a seguito di elementi affiorati. Inoltre, l'indagine verte anche sulla figura del padre, attualmente detenuto per reati contro il patrimonio. Aperta anche l'ipotesi di collaborare con l'estero. Nessuna pista è chiusa anche se si sta affievolendo l'ipotesi dell'allontanamento volontario. 

Aggiornamento ore 12:00

Il padre della bambina, attualmente detenuto presso il carcere di Solicciano, avrebbe tentato il suicidio all'interno della struttura. Appresa la notizia della scomparsa, nella giornata di ieri, 11 giugno, ha tentato di togliersi la vita ingerendo del detersivo. Il 26enne è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Torregalli, a Firenze. Anche qui avrebbe tentato il suicidio, provando a strangolarsi con un cavo. L'uomo è stato nuovamente trasportato in carcere. 

Aggiornamento ore 18.30

Terminata la riunione della Cabina di regia convocata per le 16,00 di oggi. Nell'occasione sono state analizzate le risultanze delle attività disposte nella giornata di ieri e svolte dai Vigili del Fuoco e dalle squadre dei volontari della protezione civile comunale e della città metropolitana.

Al riguardo i Vigili del Fuoco hanno svolto attività di perlustrazione in prossimità del Torrente Mugnone, del fiume Arno e del Parco delle Cascine con sommozzatori, squadre SAPR (sistema aeromobile a pilotaggio remoto) e squadre di terra, anche con l’ausilio di unità cinofile.

Importante anche il contributo dei 225 volontari della protezione civile che hanno orientato la loro attività in prossimità del luogo della scomparsa fino a Via Pistoiese.

Attività di ricerca che hanno dato esito negativo. Alla luce di quanto emerso nel corso della riunione in merito alla prosecuzione delle ricerche nel contesto dell’attività di polizia giudiziaria, nelle prossime ore sarà chiuso il Piano provinciale per le persone scomparse.

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