Asciano, Site Transitoire listato a lutto tra ''Mancanza di considerazione e totale indifferenza''

Asciano, Site Transitoire listato a lutto tra ''Mancanza di considerazione e totale indifferenza''
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E' l'allarme lanciato via social dall'Associazione che gestisce i diritti d’immagine dell’opera

Un velo nero avvolge la scultura in basaltina etrusca installata nelle Crete senesi dall’Artista Jean-Paul Philippe. E' la protesta diramata attraverso un post social dall'Associazione che gestisce i diritti d’immagine dell’opera contro l’Amministrazione comunale accusata di “Mancanza di considerazione e una totale indifferenza ai rischi che corre la scultura”. 

A 30 anni dalla realizzazione dell'opera d'arte, l'Associazione ha mobilitato “Una protesta contro la totale insensibilità di chi dovrebbe tutelare e non solo sfruttare un simbolo del territorio”.  L’opera d’arte installata nel 1993 ed immersa nelle colline di Asciano è un simbolo che testimonia il ritorno dell’uomo nelle solitarie campagne abbandonate. Un punto di ritrovo, un sito di riferimento, una fonte d’ispirazione per tanti scrittori. 

Nonostante i diversi riconoscimenti l'Associazione ammonisce la mancanza di sostegno per preservare e valorizzare l'opera e contesta una serie di provvedimenti che impattano sulla scultura e sul contesto in cui quest'ultima è inserita. A questo proposito si legge: "Negli ultimi anni è stato approvato un progetto per triplicare in grandezza il luogo di raccolta e compostaggio dell’umido, posto ad appena 200 metri in linea d’aria della scultura, ed è stata prevista anche la realizzazione di uno svincolo dalla Siena-Bettolle che avrebbe un forte impatto luminoso e acustico sull’area della scultura.

Ed ancora: “L’anno scorso, senza contattare l’Artista, né l’Associazione Site transitoire, che gestisce i diritti d’immagine dell’opera, la scultura è stata utilizzata per la promozione di un evento musicale per migliaia di persone. Scoperto casualmente il programma, abbiamo evidenziato al Comune di Asciano i nostri timori per i danni che potevano essere procurati alla scultura".

"Purtroppo - si legge ancora - gli impegni poi presi dagli organizzatori non sono stati rispettati, facendo sì che l’area della scultura venisse trasformata in un parcheggio, con rischi evidenti per l’opera, e obbligando la presidente dell’Associazione Site transitoire Alessandra Rey e l’Artista Jean-Paul Philippe a intervenire di persona per proteggere la scultura dalla massa incontrollata dei partecipanti all’evento”. 

L'Associazione continua spiegando che nel tempo ha cercato un contatto con il Comune esortandolo ad “intervenire, di creare una cartellonistica adeguata per indicare i comportamenti pericolosi - a tutela della sicurezza delle persone - di creare un parcheggio per le auto in modo che esse non salissero fino all’area della scultura danneggiandola, ma niente è mai stato fatto”. 

Per celebrare i trent'anni dell'opera l'Associazione ha proposto al Comune di Asciano una serie di iniziative ma, si legge: “Dopo un appuntamento andato deserto, sono state sollevate una serie di difficoltà burocratiche" - continua - “per puro caso, come purtroppo ormai è d’abitudine, abbiamo poi scoperto che il Comune di Asciano ha creato un Anfiteatro delle Crete non lontano dalla scultura, nello stesso luogo del concerto dell’anno scorso - inaugurato il 16 luglio con un concerto a pagamento, con punti ristoro e quanto altro. Tra le infinite colline del territorio, il Comune di Asciano ha individuato proprio la più vicina alla scultura". 

“Queste scelte non solo hanno minato il rapporto di fiducia con l’amministrazione comunale, ma ci fanno dubitare della sua volontà di proteggere e preservare il luogo e l’opera, in presenza di una serie di iniziative che possono mettere in pericolo il futuro del Site transitoire”.

Il lungo post si conclude con una nota di amarezza relativa al destino della scultura: “Di fronte a tutto questo ci poniamo il serio problema se convenga o meno lasciare l’opera in questo territorio. Proprio quando volevamo festeggiare i trent’anni del Site transitoire ci troviamo invece a pensare di dare l’addio a queste amate colline”. 

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