Dieci anni di progetti per l’accoglienza integrata sul territorio della Valdelsa attraverso il Sistema di Accoglienza e Integrazione SAI (ex-SPRAR) che riunisce enti locali e associazioni del terzo settore. Sono quelli che verranno ripercorsi nell’iniziativa in programma sabato 19 ottobre a partire dalle ore 17 a Colle di Val d’Elsa, nel Saloncino del Teatro del Popolo. L’appuntamento si aprirà con i saluti di Andrea Marrucci, vicepresidente della Società della Salute Alta Val d’Elsa, e continuerà con gli interventi di Elisa Viti, per Anci Toscana, e Maria Fiderio, per il progetto SAI Alta Val d’Elsa, prima di lasciare spazio alla proiezione del film ‘Un paese di Calabria’. Quest’ultimo racconta la rinascita di Riace, paese calabrese svuotato dall’emigrazione che ha deciso di accogliere i migranti in arrivo sulle coste italiane ed è tornato a vivere e a popolare le case abbandonate. L’iniziativa, a ingresso libero, si chiuderà con un aperitivo per tutti i presenti.
Il Sistema di Accoglienza e Integrazione SAI (ex-SPRAR, ex-Siproimi) è costituito dalla rete degli enti locali che accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo e realizzano progetti di accoglienza integrata supportati anche dalle associazioni del terzo settore. Gli interventi di ‘accoglienza integrata’ vanno oltre vitto e alloggio e comprendono misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socioeconomico.
In Valdelsa il progetto SAI è partito nel 2014 da una condivisione di intenti con la Provincia di Siena. Dal 2018 ne è titolare la Società della Salute Alta Val d’Elsa, mentre la gestione è curata da Arci Siena aps insieme ad Arci Toscana aps. Attualmente il progetto è rivolto a 21 beneficiari provenienti da Paesi terzi richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale, ospitati in alloggi che si trovano nei comuni di Colle di Val d’Elsa, Poggibonsi e San Gimignano. La rete del SAI Alta Val d’Elsa conta anche sull’adesione dei Comuni di Casole d’Elsa e Radicondoli, seppure senza alloggi disponibili.