Aou Senese e AIL Siena-Grosseto insieme per il progetto ''Il benessere oltre la cura della malattia''

Aou Senese e AIL Siena-Grosseto insieme per il progetto ''Il benessere oltre la cura della malattia''
aou Senese e ail siena-grosseto
Il progetto dell'Ematologia in collaborazione con AIL Siena e Grosseto si terrà giovedì 8 Giugno, ore 15, all'Hotel Four Points by Sheraton a Siena

Promuovere la conoscenza dell’importanza dell’alimentazione in tutto il percorso terapeutico del paziente onco-ematologico, sia per migliorare la compliance e la tolleranza ai trattamenti che per migliorare la qualità della vita e il benessere fisico e psichico. Con questa finalità l’Ematologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, diretta dalla professoressa Monica Bocchia, e AIL Siena-Grosseto hanno organizzato un progetto dal titolo “Il benessere oltre la cura della malattia”, che si tiene, nella sua prima edizione, giovedì 8 Giugno dalle ore 15 all’hotel Four Points by Sheraton, in via Lombardi 41 a Siena.

“Il progetto - spiega la professoressa Bocchia - intende far conoscere al paziente onco-ematologico, attraverso la consapevolezza, i benefici di una alimentazione diversificata e adeguata alle diverse tipologie dei trattamenti. Nel corso dell’evento interverranno la dottoressa Barbara Paolini, dietologa, Camilla Baldoni, dietista e il professor Andrea Pozza, psicologo. Sarà predisposto anche un opuscolo divulgativo che fornisca consigli ed informazioni sulla nutrizione e risponda ai quesiti più frequenti sulla dieta e sull’alimentazione in genere del paziente onco-ematologico».

La seconda edizione del progetto si tiene invece il 16 novembre. “Il benessere oltre la cura della malattia - aggiunge la dottoressa Donatella Raspadori, curatrice del progetto insieme alla professoressa Bocchia – si articola in un confronto tra ematologi, dietologi, dietisti e psicologo con i pazienti onco-ematologici in trattamento presso il DH/ambulatorio dell’Ematologia e i loro familiari, al fine di informarli, con interventi da parte dei professionisti coinvolti, sui regimi alimentari più appropriati che possano aiutare il paziente ad affrontare meglio il programma terapeutico a cui è sottoposto”.

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