Alluvione Siena: l'intervista a Giuseppe Cangialosi, l'autista poggibonsese che ha messo in sicurezza padre e figlio

Alluvione Siena: l'intervista a Giuseppe Cangialosi, l'autista poggibonsese che ha messo in sicurezza padre e figlio
giuseppe cangialosi
Nel pieno dell'emergenza a Siena, l'autista salva padre e figlio intrappolati nell'acqua alta grazie alla sua prontezza

Nei giorni scorsi, Siena è stata colpita da un evento atmosferico eccezionale che ha causato gravi disagi in tutta la città. In mezzo al caos generato dalla “bomba d'acqua”, emerge la storia di un autista di Autolinee Toscane, originario di Poggibonsi, che si è reso protagonista di un gesto di grande altruismo.

La vicenda ha visto l'autista mettere in sicurezza un automobilista e suo figlio minore, intrappolati nell'acqua alta. Oggi, dopo aver raggiunto Giuseppe Cangialosi in una chiamata, ci ha raccontato la sua esperienza.

Non mi aspettavo che questa vicenda avesse così tanta risonanza. Ho sempre cercato di fare del bene nella mia vita, perché è ciò che la mia famiglia mi ha insegnato”, esordisce con modestia. “Quella sera era diversa dalle altre, ma ho fatto solo ciò che ritenevo giusto”.

L'autista ha mantenuto la calma in una situazione critica, riuscendo a gestire non solo il salvataggio, ma anche la tranquillità dei passeggeri a bordo del bus. “Ho cercato di avere sempre un canale diretto nel parlare, sia con le persone da salvare che con i passeggeri. Le altre persone non hanno detto nulla perché hanno capito che avevo la professionalità necessaria per gestire situazioni gravi”.

La sua formazione professionale ha giocato un ruolo fondamentale. “In precedenza ho lavorato nel gruppo Battistolli, dove ho ricevuto formazione sulla sicurezza. Inoltre, l'esperienza acquisita grazie all'Accademia di Autolinee Toscane è stata preziosa. Ringrazio l'azienda per l'investimento nella tecnologia e nella formazione dei dipendenti”. Un ringraziamento speciale va a Matteo Mensi. “È stato lui a tranquillizzarmi nei miei primi giorni sul campo. Mi ha formato operativamente sulla strada, e devo molto a lui”.

Ricorda con emozione il momento del salvataggio: “La prima cosa che ho pensato è stata: 'Devo intervenire, devo tirarli fuori, non posso lasciare delle persone lì dentro'. Avevo la responsabilità delle persone a bordo e di coloro che vedevo in mezzo all'acqua”. Ha sfruttato al meglio le funzionalità del bus: “Ho alzato al massimo le sospensioni dell’autobus, una funzione che si è rivelata utile grazie agli investimenti tecnologici di Autolinee”.

Particolarmente toccante è stato l'incontro con il bambino. “Quando l'ho visto, ho pensato al mio. Ho cercato di mantenere la calma e trasmettere sicurezza, prima salvando lui e poi aiutando il padre”.

Conclude con gratitudine: “Ringrazio Autolinee Toscane e tutta la classe dirigente politica per il supporto e le risorse che mettono a nostra disposizione”.

Una storia di coraggio e professionalità che illumina un momento difficile per la città, ricordandoci l'importanza dei gesti altruisti e della preparazione nel fare la differenza.

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