Il documento è stato presentato dai consiglieri del gruppo Fratelli d'Italia Bernardo Maggiorelli, Maria Antonietta Campolo, Emanuela Anichini, Francesca Borghi, Marco Ballini, Pierluigi De Angelis, Enzo De Risi, Sarah Campani e Alessia Pannone. Nel documento si invitano Sindaco e giunta comunale a “chiedere alla Regione Toscana di effettuare una mappatura dei luoghi maggiormente sensibili in base a quanto avvenuto negli ultimi tre anni: poli ospedalieri più pericolosi, al loro interno i reparti più a rischio e le fasce orarie più critiche, in particolare modo per quanto riguarda il Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena riferimento del nostro territorio” e di “prevedere la presenza di personale addestrato e dotato di strumenti di contenimento adeguati; eventualmente, nell’immediato, trasferendo il personale impiegato agli ingressi del medesimo polo ospedaliero, in quelli che saranno individuati come reparti e fasce orarie particolarmente esposte”. Infine di “allestire un sistema di video sorveglianza interna almeno in tutti i reparti particolarmente esposti”. L’atto è stato approvato con venticinque voti favorevoli e sei astenuti dei trentuno consiglieri comunali presenti.
Il documento prende atto, nelle premesse, “delle continue aggressioni nei confronti del personale sanitario in servizio presso i poli ospedalieri toscani, ed in particolare modo nei confronti delle donne, da parte di pazienti e/o parenti e accompagnatori di pazienti” e che “tali aggressioni in alcuni casi avvengono anche contro altri pazienti o parenti e accompagnatori di altri pazienti”. Inoltre il documento indica che “tali comportamenti deprecabili avvengono quasi esclusivamente in alcuni contesti precisi, sia per tipologia di reparto, che per area geografica, che per fascia oraria. Ed è, pertanto, possibile individuare i poli ospedalieri più pericolosi, al loro interno i reparti più a rischio (che sono fondamentalmente i Pronto Soccorso e i reparti di psichiatria) e le fasce orarie più critiche. Tale fenomeno è a tutti gli effetti riconducibile all’interno della più ampia tematica relativa alla dignità e sicurezza sui luoghi di lavoro e non può nella maniera più assoluta essere disattenzionato, oltre che dalla politica, da parte del datore di lavoro, che in questo caso è una amministrazione pubblica”.
L’atto specifica che “la presenza di personale di vigilanza nei posti più a rischio può rappresentare un importante elemento di prevenzione e di deterrenza ed eventualmente di contenimento di tali deprecabili situazioni” e “che per quanto scritto al superiore punto tale presenza non deve essere estesa a tutti i poli ospedalieri toscani, a ogni reparto ed a tutte le fasce orarie ma può essere appunto circoscritta soltanto alle situazioni spazio-temporali più sensibili”. Infine la mozione considera che “all’ingresso di molti poli ospedalieri è già prevista la presenza di guardie armate che potrebbe essere dirottata nei luoghi a rischio senza alcun costo aggiuntivo” e “del grido di allarme lanciato dalle associazioni e dai sindacati toscani di medici e infermieri”. “Per tutto quanto scritto – conclude la mozione - non è più ammissibile osservare tali situazioni senza prendere provvedimenti atti a prevenire ed eventualmente contenere tali fenomeni”.
Durante i lavori del Consiglio Comunale sulla mozione è stato presentato un ordine del giorno dal gruppo del Partito Democratico (Giulia Mazzarelli, Anna Ferretti, Alessandro Masi, Luca Micheli e Gabriella Piccini) e presentato dalla consigliera Anna Ferretti. L’atto ha ricevuto undici voti favorevoli, ventuno voti contrari dei trentadue consiglieri presenti ed è stato respinto.