A Siena una tre giorni sulle procedure bioptiche utili nella diagnosi istopatologica delle malattie reumatologiche

A Siena una tre giorni sulle procedure bioptiche utili nella diagnosi istopatologica delle malattie reumatologiche
aou senese
E' "Bios-Siena" l'evento che si terrà dal 14-16 giugno, aula 6 Centro didattico e lotto 3, piano -1 dell'Aou Senese

Una tre giorni, divisa tra teoria e pratica, sulle procedure bioptiche utili nella diagnosi istopatologica delle malattie reumatologiche. È “Biop-Siena”, evento organizzato dalla segreteria scientifica composta da professionisti dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, presieduta dal professor Bruno Frediani, direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e della Reumatologia, con responsabili scientifici il dottor Renato De Stefano della Reumatologia, il professor Pietro Rubegni, direttore della Dermatologia, e componenti della segreteria il dottor Marco Bardelli e il dottor Stefano Gentileschi della Reumatologia. 

«Nell’ambito delle indagini diagnostiche utili nella definizione delle malattie reumatologiche – spiega il professor Bruno Frediani -, riveste un ruolo essenziale l’esame istologico di campioni bioptici prelevati da vari organi e tessuti, coinvolti nel corso di tali malattie sistemiche. Alcune di queste procedure bioptiche sono minimamente invasive e possono essere eseguite dagli stessi specialisti reumatologi dopo adeguata formazione». 

L’evento si divide in una parte teorica-congressuale, che si terrà il 14 e il 15 giugno nell’aula 6 del centro didattico dell’Aou Senese, e in una parte pratica realizzata grazie al contributo della Società Italiana di Reumatologia, che si terrà il 15 e il 16 giugno al lotto 3, piano -1. 

«La gestione diretta da parte del reumatologo delle procedure bioptiche - aggiunge il professor Frediani - può incrementare la disponibilità di tale indagine diagnostica rendendola tempestiva e migliorandone il valore diagnostico. Questo è possibile eliminando soggetti intermediari tra l’informazione clinica reumatologica ed il lavoro del patologo ed eliminando i difetti indotti da errate modalità di prelievo e da una errata manipolazione o conservazione del prelievo bioptico stesso. Altro aspetto essenziale è chiaramente la maggiore accessibilità, da parte dei reumatologi, ai prelievi bioptici tessutali a scopo di ricerca. Questo progetto pertanto - conclude il professor Bruno Frediani - si rivolge soprattutto a medici in formazione specialistica (reumatologia) e specialisti reumatologi che vogliono acquisire le capacità tecniche per attuare correttamente alcuni tra i principali prelievi bioptici (membrana sinoviale, cute e grasso peri-ombelicale, muscolo scheletrico, ghiandole salivari minori, vasi periferici) utili nella diagnosi delle malattie di interesse reumatologico».

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