A partire dal prossimo 17 aprile si apre, nel Palazzo Piccolomini di Pienza, la mostra Da Palizzi a Severini. Pittori italiani tra Ottocento e Novecento nella raccolta Bologna Buonsignori, promossa e realizzata dalla Società di Esecutori di Pie Disposizioni, con la collaborazione del Comune di Montepulciano, della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto, Arezzo e organizzata da Opera Laboratori.
L’esposizione è dedicata ai dipinti dell'Otto e del Novecento provenienti dalla raccolta Bologna Buonsignori, donata alla Società di Esecutori di Pie Disposizioni da Luigi e Leopoldo Bologna Buonsignori, e si prefigge l'intento di rendere pubblica e visitabile l'importante e ricca collezione di opere d'arte costituita dal padre Clemente Bologna e dallo zio Giovanni Battista.
La raccolta, un tempo conservata presso Pienza a Palazzo Massaini e in seguito nella villa Il Comizio di Montepulciano, è formata da numerosi nuclei collezionistici: reperti archeologici e paleontologici, armi antiche, ceramiche di varie manifatture italiane, porcellane orientali, gioielli di tradizione contadina e di gusto borghese, medaglie e monete dall'antichità all'epoca odierna, nonché dai dipinti otto e novecenteschi oggetto di questa esposizione. La mostra, attraverso settanta opere, fra pitture a olio, disegni e stampe, ripercorre uno spaccato della cultura figurativa italiana dall'Unità al secondo dopoguerra, e permette di conoscere le scelte collezionistiche dell'avvocato Bologna volte soprattutto a testimoniare l'attività di pittori operanti nelle terre a lui familiari della Val d'Orcia e della bassa Maremma, senza tuttavia trascurare l'arte nazionale.
L'itinerario della mostra è scandito in tre sezioni: la prima è dedicata agli artisti di fama che ebbero legami diretti con Clemente Bologna: Gino Severini, che da Parigi, dove viveva dal 1906, fra il 1911 e il 1914 soggiornò a Pienza e più tardi a Montepulciano, per far visita ai genitori; Giuseppe Viner ospite del Bologna a Palazzo Massaini nei primi anni del '900, e Paride Pascucci, il grande pittore maremmano delle cui opere Bologna divenne appassionato collezionista dal 1929.
La seconda sezione prende l'avvio dalle opere di Lionello Balestrieri, artista assurto alla notorietà internazionale con il dipinto Beethoven presentato all'Esposizione Universale di Parigi nel 1900, e prosegue illustrando le molteplici espressioni della cultura figurativa italiana dalla metà dell'Ottocento al Novecento inoltrato, da Filippo Palizzi a Ettore Tito a Angiolino Tommasi.
I gusti di Bologna si orientano su opere di piccole dimensioni, scegliendo dipinti veneti, toscani, romani, e d'area napoletana, secondo la suddivisione geografica per scuole regionali comune alle collezioni d'arte italiana della prima metà del XX secolo.
Nella terza sezione, accanto a opere di Pascucci, di Arturo Viligiardi e del poliziano Giuseppe Stuart, quale ulteriore conferma dell'interesse di Clemente Bologna per gli autori attivi nelle terre di sua pertinenza, sono esposti i dipinti entrati nella collezione con attribuzioni false sia ad autori ottocenteschi sia del Rinascimento. Della produzione di falsi in 'stile' nata alla fine dell’Ottocento, la mostra presenta tre esemplari di rilievo, derivati da Sano di Pietro e da pittori rinascimentali, eseguiti con abile perizia tecnica ad imitazione dell’antico da due noti ‘falsari’ senesi: Federico Joni e Umberto Giunti. I dipinti furono acquistati quali oggetti d'arredo tipici delle dimore nobili e signorili dell'epoca. Accanto a simili 'falsi d'autore', la mostra espone anche i quadri riferiti a importanti pittori dell'Ottocento, ma palesemente non originali e con firme apocrife, acquisiti con ingenuità dai Bologna nell'intento di arricchire la raccolta di opere moderne italiane.
Il Comune di Montepulciano ha aderito alla richiesta di collaborazione con la Società per trasferire la mostra nel 2024 a Montepulciano nel Museo Civico Pinacoteca Crociani.
La raccolta Bologna Buonsignori è permanentemente custodita a Siena, nel palazzo di via Roma numero 50, appartenente alla Società di esecutori delle Pie Disposizioni, nel museo intitolato al nome dei donatori, inaugurato nel gennaio 1983.
La mostra è a cura di Silvestra Bietoletti, Roberto Longi, Laura Martini.
Testi di Ilaria Bichi Ruspoli, Silvestra Bietoletti, Daniela Fonti, Roberti Longi, Laura Martini, Gianni Mazzoni, Barbara Nomellini, Mario Papa.